ROMA – “E’ una sconfitta non solo per quanti vogliono veder rispettati i diritti degli animali, ma anche per chi crede in una scienza davvero a beneficio dell’uomo, non inutilmente crudele con altri esseri viventi. Stento a credere che questa sia scienza moderna e non macelleria. La condanna morale resta”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta la decisione del Consiglio di Stato che dà via libera agli esperimenti del progetto LightUp sulla corteccia visiva dei macachi: gli animali saranno accecati.
“La mia contrarietà alla vivisezione – spiega l’on. Brambilla – è fondata su ragioni etiche, che prescindono completamente dai contenuti e dai presunti obiettivi delle ricerche: per me è decisivo il concetto di compassione, di empatia. Mi è sufficiente sapere che un animale prova dolore esattamente come me per vietarmi di infliggergli qualsivoglia sofferenza, per qualsiasi ragione. Non ce n’è nessuna, infatti, che possa giustificare lo strazio di un essere vivente.
“Per utilizzare primati, e utilizzarli nelle procedure più gravi e dolorose, anzi, fatali, occorrono – dice la legge – giustificazioni valide e un’autorizzazione molto scrupolosa. Per due volte il Consiglio di Stato ha ritenuto di sospendere l’esperimento per verificare se questi criteri (mancanza di alternative e concreti utilità per l’uomo) sono stati rispettati. Ora, sulla base di consulenze richieste dai magistrati stessi, risponde di sì e prescrive comunque report periodici sul benessere dei macachi più approfonditi anche sotto il profilo etologico. A posteriori appare ancor più vergognoso il tentativo di intimidire il presidente sella sezione giudicante, Franco Frattini, che ha deciso, come sempre, secondo le norme. Il Consiglio di Stato si è espresso sul rispetto della legge. Ma per me, e per milioni di italiani, questi esperimenti rimangono eticamente inaccettabili. E la legge va cambiata”.