NAPOLI – “Chiudiamo perchè vogliamo aprire”, è il grido di dolore di 780.000 lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale.
Stamane alle 11.. saracinesche abbassate per protesta.
Anche le attività legate a Confesercenti Campania hanno aderito alla manifestazione.
Si tratta di circa 1200 negozi distribuiti nei vari centri commerciali della nostra regione che danno lavoro ad oltre 10mila lavoratori.
«E’ ora di dire basta – commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – a questa discriminazione tra le attività commerciali: 180 giorni di chiusura e dei week-end hanno messo in ginocchio le nostre attività presenti nei grandi e piccoli centri commerciali della Campania.
Riteniamo che le regole debbano essere uguali per tutti, quindi le aperture consentite per i negozi a seconda dello status giallo o arancione delle regioni devono essere garantite anche alle attività dei centri commerciali, specie nel fine settimana e nei festivi e prefestivi in generale.
Confesercenti sta pressando il Governo al fine di rivedere questa decisione.
Capiamo e comprendiamo le restrizioni per garantire sicurezza e per scongiurare il contagio, ma non è corretto chiudere senza ragioni. Non dimentichiamo che le attività inserite nei centri commerciali hanno costi altissimi di fitti e di condominio.
E c’è un’intera filiera in crisi, tenendo conto che non solo gli esercenti ma anche i dipendenti e i fornitori sono totalmente fermi. Sono diventati ormai troppi i giorni di chiusura.
Non accettiamo apertura a singhiozzo solo in certe giornate, invochiamo regole certe, anche rigide nell’applicazione del protocollo anti-Covid, ma che consentono a tutti di aprire anche nei week end. Far ripartire questa catena di attività è importante anche per dare ossigeno all’intera economia della nostra regione”