NAPOLI – Da venerdì 18 a domenica 20 marzo Lino Musella è il protagonista di The Night Writer. Giornale notturno è un autoritratto. Il testo, le scene e la regia sono firmata da Jan Fabre. Le musiche sono di Stef Kamil Carlens. La drammaturgia è di Miet Martens, Sigrid Bousset. La traduzione a cura di traduzione Franco Paris.
Una produzione Troubleyn/Jan Fabre, Aldo Grompone, FOG Triennale Milano Performing Arts, LuganoInscena, Teatro
Metastasio, TPE – Teatro Piemonte Europa, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile del Veneto, Produzione esecutiva Carnezzeria srls.
Jan Fabre di notte scrive e disegna. The Night Writer raccoglie, come in un flusso, i suoi pensieri sull’arte e sul teatro, sul senso della vita, sulla famiglia, sul sesso, sull’amore: dai vent’anni di un giovane di provincia, sino alla maturità dell’artista celebrato in tutto il mondo.
Come in una confessione, un mettersi a nudo con spregiudicatezza, con ironia e crudeltà, il copione raccoglie diverse pagine dei diari personali dell’autore, oltre a brani tratti dai suoi scritti per il teatro: ‘La reincarnazione di Dio’ (1976),‘L’Angelo della Morte’ (1996), ‘Io sono un errore’ (1988), ‘L’imperatore della perdita’ (1994), ‘Il Re del plagio’ (1998), ‘Corpo, servo delle mie brame, dimmi…’ (1996), ‘Io sono sangue’ (2001), ‘La storia delle lacrime’ (2005), ‘Drugs kept me alive’ (2012).
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Teatro Sannazaro uniti nel nome di Jan Fabre
Dal 18 al 20 marzo 2022 lo spettacolo “The night writer. Giornale notturno” di Jan Fabre con Lino Musella al Teatro Sannazaro, sconti all’ingresso per chi presenta al botteghino il biglietto del Museo.
Dal palco alle sale del museo. Nella sezione di arte contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte ci sono tre opere dell’artista fiammingo (Scarabeo stercorario sacro con ramo di alloro, 2016; Scarabeo stercorario sacro, 2016; Scarabeo stercorario sacro con riccio di pastorale, 2016) da lui donate nel 2020, successivamente alla mostra “Jan Fabre. Oro Rosso. Sculture d’oro e corallo, disegni di sangue” (30 marzo-15 settembre 2019). Per Fabre un ritorno nella Reggia-museo, dopo la mostra “Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia” (1 luglio 2017- 7 gennaio 2018) nell’ambito del ciclo di esposizioni “Incontri sensibili”, realizzata in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus, un format con cui gli artisti contemporanei si confrontano con le collezioni storiche del Museo.
Lino Musella dà corpo a questo “diario umano” e restituisce l’irrestituibile: da grande attore incarna con verità, con poesia, con commozione, con ironia e con intelligenza questo carico di vita e di pensieri, con la stessa potenza, vitalità e bellezza, con cui l’autore li ha trasferiti su carta.
Rodolfo di Giammarco
La lettura del diario ci introduce alle molteplici, contraddittore e intriganti sfaccettature di Jan Fabre, che si rivela di volta in volta visionario, disarmante e scaltro, pungente e commovente, provocatorio ed esitante, sovversivo e orgoglioso della propria tradizione figurativa fiamminga. (…) Emerge poi un’evidente e significativa discrepanza tra la vita del giorno, ricca comunque di impressioni, sensazioni, lavoro, performance, mostre, progetti e quella – se possibile ancora più intensa – della notte, intima, lacerante, sconvolgente, colma di furia creativa, ora meditativa, ora “sanguigna”. L’affermazione di una curiosità senza limiti e di un’inesauribile energia ruotano già in queste pagine intorno al ruolo del corpo, un corpo che è nel contempo spirituale e materiale, culturale e viscerale, sede del pensiero ma anche di sangue, urina, sperma, nucleo dell’eterno flusso di nascita-morte-rinascita. (…) Un ritratto al rosso profondo e coinvolgente.
Franco Paris, il traduttore
Jan Fabre (Anversa, 1958) è artista visivo, regista e autore teatrale, da quarant’anni tra le figure più innovative della scena internazionale. Le sue opere sono state presentate nelle più importanti rassegne internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di Lione, la Biennale di
San Paolo, dOCUMENTA a Kassel. È il primo artista a cui il Museo del Louvre dedica un’importante mostra monografica (L’ange de la metamorphose, 2008). Negli ultimi anni sono state allestite in Italia diverse personali dedicate alla sua opera: tra le più importanti ricordiamo
quella di Palazzo Benzon di Venezia (Anthropology of a planet, 2007), del MAXXI di Roma (Jan Fabre. Stigmata, 2013) e quella realizzata nel centro storico di Firenze (Spiritual guards, 2016). Tra le recenti pubblicazioni in Italia: Giornale notturno III (1992-1998), Edizioni Cronopio,
Napoli, 2019, il terzo di tre volumi che raccolgo i diari personali dell’artista. Per Editoria&Spettacolo è uscito a marzo 2019 Jan Fabre. Teatro I primo volume di un progetto editoriale per la pubblicazione di tutti i testi per il teatro.
Per il teatro ha ideato e diretto spettacoli iconici che hanno rivoluzionato il linguaggio performativo sin dai primi anni 80, quali This is Theatre like it was to be expected and foreseen del 1982 e The Power of Theatrical Madness del 1984, fino alle 24 ore di Mount Olympus. To glorify the
cult of tragedy del 2015; e Belgian Rules del 2018. Il suo ultimo spettacolo è Resurrexit Cassandra di Ruggero Cappuccio, con Sonia Bergamasco, un solo su testo di Ruggero Cappuccio, oggi in tournée dopo il debutto al Teatro Grande di Pompei a giugno 2021.
Lino Musella (Napoli, 1980), attore di teatro, cinema e televisione. Ha studiato recitazione con Guglielmo Guidi, e regia teatrale alla Paolo Grassi di Milano. Si è formato con Marcello Cotugno, Paolo Zuccari e Michela Lucenti/Balletto Civile. Negli anni ha alternato all’attività di attore quella di regista, autore, tecnico e disegnatore luci. Ha lavorato con Mario Martone, Antonio Latella, Jan Fabre, Valter Malosti, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Fabrizio Arcuri. Nel 2009 dà vita alla Compagnia Musella-Mazzarelli, portando in scena “Due Cani, ovvero la tragica
farsa di Sacco e Vanzetti” (2008), “Figli di un brutto Dio” (Premio In-box 2010), “Crac Machine” (2011), “La Società” (2012) premio ANCT alla drammaturgia, “Strategie fatali” (2015) premio Hystrio alla drammaturgia. Nel 2016 mette in scena “L’ammore nun è ammore”, 30 sonetti
di Shakespeare tradotti da Dario Jacobelli. Nel 2019 è unico interprete in “The Night Writer. Giornale notturno” di Jan Fabre, che gli vale il Premio UBU come miglior attore 2019. In televisione ha recitato in Gomorra la serie e The Joung Pope. Al cinema esordisce nel 2013 nel film
Happy Days Motel. Lavora poi con Paolo Sorrentino, Pupi Avati e altri. Nel 2021 dirige e interpreta “Tavola tavola, chiodo chiodo” dai carteggi di Eduardo De Filippo. Al cinema esordisce nel 2013 in “Happy Days Motel”. Nel 2021 è candidato al David di Donatello come migliore attore non protagonista in “Favolacce”. Nel 2021 interpreta Benedetto Croce in “Qui rido io” di Mario Martone 2021; è nel cast di “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati; di “Il bambino nascosto” regia di Roberto Andò; di “Tigers” diretto da Ronnie Sandahl; di “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
Stef Kamil Carlens (Anversa, 1970) è compositore, cantante, musicista. Fonda nel 1991 con Tom Barman la band dEUS, che raggiunge il successo internazionale con Worst Case Scenario nel 1994. Nel 1996 lascia il gruppo dEUS e fonda la band Zita Swoon; collabora con musicisti della scena belga quali Tom Pintens, Bjorn Eriksson, Tomas De Smet, Aarich Jespers. Carlens è anche artista visivo e compositore di musiche per il teatro. Nel 2021 firma le musiche dello spettacolo Resurrexit Cassandra di Ruggero Cappuccio, regia di Jan Fabre, con Sonia Bergamasco.