NAPOLI (di Anna Calì) – Chiedete scusa!
Chiedete scusa al bambino che culla il sogno scudetto.
Chiedete scusa al papà che porta il figlio allo stadio e spende soldi per regalargli un sogno.
Chiedete scusa all’anziano che chiama in diretta Radio Kiss Kiss e chiede di vedere vincere un’ultima volta il Napoli prima di morire.
Chiedete scusa alla città di Napoli che nel bene nel male vi coccola e vi difende anche quando sbagliate.
Chiedete scusa ai tifosi che ogni domenica come oggi a Empoli vi seguono in trasferta con il sole o con la pioggia.
Chiedete scusa alla maglia che indossate che è stata di grandi campioni e che oggi non meritate di indossare.
Quella di oggi con l’Empoli è stata un disastro! Una roba mai vista!
Buttare all’aria una partita praticamente in controllo sullo 0-2 e permettere agli avversari in 10 minuti di ribaltarla 3-2!
Vergogna!
La follia di Meret e, la prova imbarazzante di Malcuit, Zanoli, Zielinski e Anguissa, sono l’apice di una squadra che conferma quella che non è più una sensazione, ma una verità consacrata: di avere dei limiti enormi, strutturali e di personalità probabilmente insanabili.
1 punto in tre gare di cui due casalinghe, buttando via tutte le residue speranze di scudetto è una colpa di cui nessun napoletano vi perdonerà mai.
Si diceva “dobbiamo fare qualcosa per essere ricordati nella storia”…ebbene sarete ricordati come quella squadra capace di perdere il titolo disputando il campionato di serie A più mediocre che si sia mai visto! Un’occasione irripetibile!
Una squadra che dopo i 91 punti di Sarri si doveva smantellare e ricostruire daccapo.
L’unico torto della società è stato questo.
Quel Napoli dopo la sconfitta di Firenze doveva cambiare pelle e soprattutto uomini, gli stessi che in questi anni, a parte la parentesi Coppa Italia, non ha mai dimostrato sul campo personalità e voglia di vincere.
Un gruppo composto da personalità fragili capaci di non venire mai fuori nelle gare che contano e capace di incidere sull’esonero del più grande allenatore vincente della storia mondiale: Carlo Ancelotti.
Ora è il momento di assumersi le propri responsabilità e valutare attentamente il futuro.
Il tempo delle chiacchiere è finito, allenatore compreso. L’unico dovere verso tutti società in primis è blindare la Champions. Poi ognuno prenda la propria strada.
Spalletti commenta così il post-partita: “Prendo atto di quello che accade. E’ chiaro che immaginarsi un finale di questo genere era difficile.
Sono partite in cui gli avversari continuano a lottare con l’intensità giusta, come ha sempre fatto l’Empoli.
Probabilmente sul finale abbiamo perso attenzione, qualche pallone di troppo pure, facendo qualche errore che non dovevamo fare per il nostro livello. Ha molta responsabilità l’allenatore sull’intensità e l’attenzione, sull’atteggiamento. Il futuro?
E’ domenica, il mio futuro è domani l’altro perchè domani gli dò riposo.
Volevo rimanere da mia mamma, dopo una gara del genere io torno indietro con la squadra, perchè bisogna sentirsi addosso le responsabilità, Tutti si è detto che poteva essere una squadra che poteva lottare per il campionato, non può fare dieci minuti del genere.
E lo abbiamo detto, ho sempre tenuto il gas a manetta alla squadra. Se si fa queste prestazioni qui e si gioca dei pezzi di gara è segno che ho sbagliato qualcosa nel lavoro, perchè non può esserci questo divario”.
Intanto la società ha deciso che dalla ripresa degli allenamenti martedì la squadra andrà in ritiro permanente. Mala tempora currunt!