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Unione Popolare va avanti. Il 5 Novembre in piazza per la pace contro le guerre

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NAPOLI – “Unione Popolare continua il suo percorso verso la costruzione e l’organizzazione di un’opzione politica sociale, di sinistra, pacifista, ambientalista, femminista e costituzionalmente orientata. Avevamo dichiarato già dalle prime assemblee di luglio scorso che il percorso verso l’Unione Popolare non rappresentava un semplice cartello elettorale, il precipitare poi della crisi di governo e l’anticipo delle elezioni a settembre hanno reso necessario l’accelerazione che abbiamo vissuto in questi mesi. “ lo afferma in una dichiarazione Luigi de Magistris
“ Ora è il momento di riprendere il percorso da dove l’avevamo interrotto il 9 luglio scorso, consapevoli di agire all’interno di un quadro politico notevolmente mutato in particolar modo dalla vittoria delle destre, ancora certi e certe che ci sia la necessità di un movimento che abbia come obiettivo la costruzione dell’Unione Popolare e di connettere al livello europeo tutti questi soggetti che vogliono costruire un futuro di pace, diritti e giustizia sociale. Per questo i soggetti proponenti di Unione Popolare nelle prossime settimane si faranno carico di dare vita ad un processo costituente che metta le basi per quello che dovrà essere un movimento politico unitario, organizzato, plurale e democratico, aperto alla partecipazione di tanti e tante. Alla positiva unità tra partiti e organizzazioni vogliamo che si accompagni la più larga partecipazione.” Continua il portavoce di Unione popolare
“ Per la costruzione di uno strumento sociale che sappia rispondere alle sempre più complesse sfide del presente, sul piano dell’organizzazione ma soprattutto su quello della comunicazione politica e della risposta ai problemi del presente. Alla fase organizzativa andrà per forza di cose affiancata , nelle piazze, nelle strade, nelle scuole e nei luoghi di lavoro, l’azione di opposizione politica e sociale alle politiche di guerra della destra oggi al governo nel paese e delle opzioni neoliberiste sostenute anche dal centrosinistra e dai governi cosiddetti tecnici che in questi anni hanno devastato il tessuto sociale del nostro paese.” prosegue de Magistris
“ Sappiamo di non partire da zero ma dal grande lavoro svolto in una campagna elettorale difficilissima, svoltasi in poche settimane con una legge elettorale che ha provato a bloccare la nascita di qualsiasi forza anti-sistema nel nostro paese. Vogliamo ripartire dai 400.000 voti ottenuti alle ultime elezioni politiche, dai tanti attivisti e attiviste che sui territori hanno reso possibile anche solo la presenza di Unione Popolare grazie ad una raccolta firme in piena estate, ai candidati e alle candidate che senza mezzi e senza significativi spazi mediatici sono riusciti ad ottenere risultati importanti in tanti comuni grandi e piccoli della penisola. Soprattutto da chi ci ha guardato con simpatia in questi pochi mesi di campagna elettorale e non ha avuto il tempo di comprendere a pieno la proposta politica di Unione Popolare e da chi ancora non ci conosce.” continua l’ex Sindaco di Napoli
“ Vogliamo coinvolgere ed allargare questo percorso non solo a chi ha dato un enorme contributo in questa campagna elettorale ma soprattutto aprire Up, in un grande percorso democratico partecipativo centrato sui territori, ai tanti soggetti che riteniamo interlocutori naturali e che non abbiamo avuto il tempo materiale di incontrare e di includere in un processo partecipativo i cui tempi erano stretti dalla tornata elettorale. Per questo avremo già la prossima settimana un incontro online con militanti, candidate e candidati.” annuncia de Magistris
“Ma il processo organizzativo ha bisogno di tempi sicuramente più lunghi rispetto alle emergenze sociali che stanno crescendo sempre di più nelle ultime settimane, per questo siamo convinti e convinte che l’Unione Popolare si costruisca soprattutto nelle lotte e nell’opposizione alle destre. In primis nell’opposizione alla guerra, all’invio di armi e alle sanzioni che non solo non stanno fermando la guerra in Europa ma stanno ricadendo pesantemente sulle spalle dei soggetti più fragili della nostra società. Facendo pagare il costo della macchina bellica a lavoratori e famiglie. Vogliamo costruire un’alternativa a tutto il sistema politico che sinora ha governato con le stesse scelte di fondo, dalla guerra all’economia. Per questo saremo in piazza anche il 5 novembre per la pace contro le guerre.” conclude de Magistris

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