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Napoli

Giuseppe Oliviero CNA Campania Nord, risponde a parlamentare Fassino: “No all’Autonomia Differenziata. Per il Sud servono politiche di coesione”

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NAPOLI – “Siamo sconcertati nel leggere l’intervista a Fassino rilasciata al Corriere della Sera, secondo il quale esiste una questione settentrionale. Il parlamentare del Pd dice inoltre che poiché in Veneto non c’è disoccupazione, attraverso l’autonomia differenziata si possono creare condizioni attrattive, in altre parole deportiamo dal Sud forza lavoro, essendo il Mezzogiorno e sopratutto la Campania l’area geografica che ha più giovani e meno opportunità”. Lo afferma Giuseppe Oliviero, presidente di Cna Campania Nord.

“Il dettato costituzionale – prosegue Oliviero – non prevede la necessità o la costrizione di emigrante, ma sancisce la libera scelta della persona, la costruzione di opportunità di lavoro e scegliere dove vivere, in un ambiente ricettivo, che la comunità sociale, politica, industriale e del sistema formativo hanno l’obbligo di garantire. La Costituzione, quindi, impone pari opportunità sull’intero territorio nazionale. Allora il tema è costruire processi di riequilibrio territoriale attraverso strategie politiche e strumenti amministrativi tesi a questo obiettivo. Questo è il tema che deve essere della Politica di destra e di sinistra, di centro. Altro che autonomia differenziata con la relativa ed inevitabile sperequazione finanziaria che ne deriva. Non è vero che al Sud non c’è lavoro, è vero piuttosto che non è organizzato, che la politica non ha una mai definito un disegno strategico per determinare il ruolo della piccola impresa diffusa sull’intero territorio nazionale, tanto al Nord quando al Sud. Sarebbe interessante interrogare la politica e Fassino, ad esempio, sulle politiche infrastrutturali,interregionali che occorrono al Sud; cogliere il diverso paradigma che, come in Germania ma anche in altri paesi Europei, ha consentito con politiche di coesione di recuperare gap territoriali in tempi brevi e in maniera definitiva, tutto a vantaggio di un sistema nazionale più competitivo ed attrattivo. Sì può al giorno d’oggi immaginare un paese diviso dalle questioni meridionale, settentrionale, isole e statuti speciali vari? Ha ancora senso ragionare con schemi del secolo scorso mentre tutto cambia sotto il nostro sguardo pigro? E questo accade proprio mentre tutti, nessuno escluso, si riempiono la bocca con il ritornello del cambiamento. Sempre pronti poi a rifugiarsi nelle vecchie abitudini, negli appelli elettorali che sulla base di percezioni e sentimenti da sondaggio puntano alla ricerca del consenso nei diversi territori, senza però una visione del Paese. Poi accadrà che si voterà al Sud e tutti in coro, Fassino compreso, ci verranno a spiegare le ragioni del Mezzogiorno e a riprendere il carosello delle questioni irrisolte. Saremo mai un paese normale?”

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