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Somma Vesuviana, più di 20 mila persone per i riti del Venerdì Santo

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SOMMA VESUVIANA – “Più di 20.000 le presenze alla processione del Venerdì Santo, ritornata a Somma Vesuviana dopo ben quattro anni. La processione mancava dal 2019. Nel 2020, 2021, 2022 non si è svolta causa pandemia. E’ stata una processione da me molto sentita, forse anche perché uscivamo da tre anni di oblio, dal 2020 al 2023. La città ha risposto benissimo ed ho visto quell’amore forte che usciva dalle persone. Vorrei ringraziare il servizio di sicurezza che abbiamo messo in campo: Polizia Municipale, Croce Rossa, Protezione Civile, AISA. Non era facile anche per la grande partecipazione popolare. La Processione secolare della Madonna con il Cristo Morto, non si svolgeva dal 2019 ed è considerata tra le processioni più suggestive che abbiamo in Italia”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.

Emozionanti sono stati il passaggio della Madonna nei piccoli incroci, con la benedizione al popolo, la discesa dei 2000 confratelli con sullo sfondo il Monte Somma, la Montagna di Somma Vesuviana, l’inchino alla Madonna e il canto tutto in latino del Miserere.

Le Congreghe e il canto in latino del Miserere per i vicoli, tra candele accese.

“La processione del Cristo Morto di Somma Vesuviana ha origini ottocentesche ed è bene integrata nel contesto socio – culturale della città. A rappresentarla sono le quattro confraternite laicali: Pio Laical Monte della Morte e Pietà dei Nobili, Santissimo Sacramento, S. Maria della Neve (verde) e S. Maria della Libera. E’ un momento molto sentito dalla popolazione che arriva in massa. Il Miserere rappresenta il canto struggente e segna un momento intenso. Tra le pratiche ottocentesche vi era la ricorrenza dei Dolori di Maria nel giorno del Venerdì Santo, che si concludeva con la processione detta dell’ Addolorata. Una pia consuetudine, questa, molto propagandata dai Gesuiti nel Regno di Napoli nel XVIII secolo. L’impiego, infatti, di croci, sudari, corone, stendardi e così via – ha affermato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana – si ricollega alle attente descrizioni fatte dagli scrittori napoletani di quell’epoca. A rinnovare il rito, oltre alla confraternita organizzatrice (cordone bianco), vi sono tre altri sodalizi: SS. Sacramento (cordone rosso), S. Maria della Neve (verde) e S. Maria della Libera (giallo). Il corteo in sai bianchi, la statua ottocentesca della Madonna Addolorata, l’artistica scultura del Cristo Morto, mettono in scena il più commovente e sentito funerale della storia umana. Il lungo manto nero della Vergine parte dal capo e si allarga fino ai piedi. Nelle mani giunte, a dita intrecciate, scende un fazzoletto di pizzo bianco. Il volto è olivastro e contrito. Ai suoi piedi il corpo seminudo del Cristo morto, giacente nel sudario in espressione di doloroso abbandono. Le membra rilasciate danno il senso della assenza e della fuga dell’anima. Il Miserere, infine, echeggia, ancora più forte in questi giorni di terrore e di morte”.

Ben 2000 confratelli, 4 congreghe ed un percorso fatto di monumenti e grande storia: da quella millenaria di epoca romana a quella di epoca spagnola. La Madonna dell’Addolorata con il Cristo Morto è uscita verso le ore 19 e 30 dall’antica chiesa dell Collegiata, risalente al XII secolo. A quel punto, la testa della processione aveva già raggiunto l’ingresso in centro distante ben 2 km. Più di 20.000 le presenze stimate. In campo un imponente servizio di sicurezza: Polizia Municipale, Croce Rossa, Protezione Civile, Guiardie AISA, Arma dei Carabinieri.

Al seguito della Madonna anche le autorità, dal sindaco Salvatore Di Sarno a Giuseppe Sommese, Consigliere della Città Metropolitana, ai Consiglieri Regionali Carmine Mocerino e Paola Raia.

Lunedì partenza dei battenti da Somma Vesuviana, in pellegrinaggio al Santuario Mariano della Madonna Dell’Arco, poi l’inizio dei Riti della Montagna fino al 3 Maggio con le numerose paranze che intoneranno canti popolari, l’inno alla Madonna di Santa Maria a Castello, con la splendida tammurriata. Il 3 Maggio la chiusura al Santuario di Castello.

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