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Napoli

Tanti curiosi per la performer Ciric nei panni della “Venere degli stracci” che risorge dalle ceneri

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NAPOLI – Tanti curiosi e turisti  la scorsa domenica mattina in piazza Municipio, dove, l’artista Slobodanka Ciric, accanto a quel che resta della “Venere degli stracci” di Pistoletto incendiata,  ha dato vita ad una delle sue mirabolanti performance ricche di metafore e critica. 

Partendo dal singolare fatto di cronaca che ha avuto come protagonista la copia della celebre opera del Pistoletto, distrutta dal fuoco appiccato da un clochard, la Ciric, intitolando il tutto La Venere-Fenice | RigenerAzione”, e dipingendo il proprio corpo di bianco con la tecnica del body painting e l’intervento di Daria Della Paolera , ha dato un corpo ed un’anima alla “Venere degli stracci” mentre risorge dalle ceneri. Nata da un’idea  della digital artist Mila Maraniello, con il coordinamento del giornalista Giuseppe Giorgio, la performance dell’artista Serba naturalizzata napoletana, davanti ai resti dell’opera in piazza del Municipio,  ha offerto ai presenti tante emozioni.

“Emozioni incenerite- come ha spiegato la stessa Ciric- che, nel procurare una sensazione di smarrimento, invitano a reagire”. “Noi – ha spiegato l’artista giunta a Napoli da Belgrado- viviamo in un’epoca di paradossi e ossimori, in una società in cui c’è troppo silenzio della civiltà e troppo rumore di fondo. Rumore continuo e ossessionante, capace di incitare alla violenza e lanciare gare distruttive. Stiamo disimparando l’arte. Basta pensare alla recente distruzione della “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, installata il 28 giugno a Napoli in Piazza del Municipio e data alle fiamme all’alba del 12 luglio.

Ecco perché, con il connubio di Venere, che spinge a trovare unione, armonia e solidarietàe Fenice che è il simbolo di rinascita, del cambiamento, della forza e della resistenza al tempo, con questa mia iniziativa intendo esprimere la piena solidarietà al Maestro Michelangelo Pistoletto e alla intera città di Napoli, nutrice di sé e sempre da sé nutrita, nido di stracci e cenere da dove, proprio come la Fenice, rinascerà una nuova “Venere degli stracci. Con la mia prova, ho invocato la rinascita della Fenice in ognuno di noi nel segno dell’amore e del sogno. E per fare ciò ho scelto una domenica dal caldo record, una domenica di tanti al mare, ricordando che esiste un mondo  che non scappa verso l’ennesimo errore ”.

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