L’autrice Luisa Lalita Guarino ci presenta il suo lavoro editoriale: “Yoga ed emicrania, guarire si può”.
Ecco “Yoga ed emicrania, guarire si può” il libro guida di Luisa Lalita Guarino in distribuzione da Luglio 2023.
Perché ci ammaliamo? Questa la domanda che in molti dovrebbero porsi, ma che finisce per essere il secondo piano di una realtà dove è essenziale interrompere il sintomo e star bene velocemente. Il testo di Lalita, corre ai ripari, presentandosi ai suoi lettori come una guida essenziale non solo per comprendere l’origine della malattia, ma anche studiarne le motivazioni, e soprattutto capire la soluzione necessaria al sintomo. Esso presenta una realtà alternativa, talvolta trascurata medicina tradizionale. Se in quest’ultimo caso è necessaria la velocità e la prontezza d’animo, per ciò che concerne lo yoga e la naturopatia, è essenziale lo studio di se stessi, attraverso un processo di guarigione lento ma al tempo stesso duraturo. Ciò che regala Lalita, è quindi un testo ricco di spunti di riflessione e atti pratici volti al raggiungimento di un benessere psico fisico. I benefici dello Yoga sono raccontati in maniera entusiasmante, da un’autrice che parla per esperienza diretta, e in un libro dove è essenziale abbandonarsi alla scoperta di se stessi, in un mondo dove sono cinque i segreti per guarire e lasciarsi indietro ogni malattia.
In una società in cui ammalarsi è sinonimo di debolezza e a farla da padrone quasi sempre sono i farmaci, indagare i sintomi per arrivare al cuore del problema, cioè l’emozione che sta alla radice di malattie come l’emicrania, è l’unica via per eradicare il dolore, liberarsi dalla schiavitù dei farmaci e soprattutto comprendere qual è la verità che dobbiamo affrontare per non ammalarci più.
L’emicrania è un problema serio, che può inficiare in modo preoccupante l’esistenza delle persone fino al punto da comprometterne la vita lavorativa, famigliare e affettiva. Si tratta di un problema a cui la stessa medicina ancora non è stata in grado di fornire risposte concrete circa la sua origine, che il più delle volte non è di tipo fisiologico bensì psicosomatico.
“Yoga ed emicrania, guarire si può” è una guida completa per coloro che soffrono di emicrania e cercano un modo naturale per alleviare i sintomi, prevenire le crisi e curarsi seriamente per non ricadere. Basato sull’esperienza personale e sulla conoscenza approfondita del sistema nervoso, l’autrice presenta un metodo basato sull’unione sapiente della naturopatia, della psicosomatica e l’hatha yoga.
Corroborato da numerosi casi studio di cui l’autrice si è occupata negli oltre quindici anni di professionismo nel settore dello yoga, della psicosomatica, dell’Ayurveda e della naturopatia, questo libro si pone come obiettivo quello di fornire al lettore una chiave di lettura nuova e consapevole circa l’origine della malattia e il metodo per curarla, perché guarire dell’emicrania si può e si deve.
Ma ora scopriamo qualcosa in più sul sistema nervoso e non solo.
Dott.ssa Guarino “Yoga ed emicrania, guarire si può”. Si può guarire? Se sì, come?
- “Si può guarire. Tramite delle tappe e dei processi. Un percorso che va verso l’interno e va a rivedere la medicina. In realtà è un lavoro che bisogna fare su se stessi. Bisogna capire da dove viene questo sintomo. Perché l’emicrania è una vera e propria malattia. Anche seria.”
Come nasce l’idea di racchiudere la sua esperienza all’interno di un manuale e quant’è stato difficile trascrivere tutto su carta?
- “L’idea nasce per dar voce a tutte le persone che come me vivono con le emicranie. Parlo per esperienza personale. Io ho provato di tutto, antidolorifici di ogni specie, ma non è servito a nulla. Niente mi ha portato alla guarigione completa se non il cambio di stile di vita.”
Molte persone sottovalutano i sintomi delle emicranie, secondo lei perché?
- “L’emicrania è un sintomo particolare. Il più delle volte si scambia per tensione muscolare o con dei semplici mal di testa. In realtà, invece, chi soffre di emicrania, all’apice c’è tanta roba che ancora non è stata elaborata. Ed è grave che oggigiorno i sintomi vengano sottovalutati. È assurdo.”
Lo yoga, è stato d’aiuto nel suo percorso. Importante anche per chi soffre d’ansia e di attacchi di panico. Ma perché secondo lei, la maggior parte delle persone sono restie nell’approccio? Com’è cambiata la sua vita da quando ha iniziato lo yoga?
- “È diventata una parte principale della mia vita. Tutto gira intorno a esso. Ho sposato lo yoga sia come parte filosofica, emozionale che fisica. Purtroppo, però, qui in occidente non è visto come dovrebbe essere visto e, soprattutto non viene percepito come in oriente. A volte, sono anche gli stessi insegnanti a farlo percepire in maniera differente, il più delle volte dovuto anche alla religione. Lo yoga non è altro che una connessione tra i tre nostri corpi, a prescindere dalla religione. Essi esistono ed è essenziale. Ha curato ogni parte del mio corpo. Dolori cervicali, mal di schiena assurdi. Tutto completamente risolto, anche grazie alla tecnica del respiro. Per me è stata la svolta della mia vita e lo è ancora tutt’oggi”.
Cos’è il pranayama?
- “È una tecnica di respiro che insegna lo yoga. All’interno del mio manuale sono scritte delle piccole tecniche da poter fare in autonomia. È un respiro che serve a far rilassare il sistema nervoso ed è differente da ciò che viene proposto durante gli attacchi di panico. Il più delle volte, durante un attacco di panico si chiede di respirare col naso e bocca avente gli occhi chiusi, questo fa aumentare l’ansia dal 10% al 90%. Il pranayama serve per restare rilassati, e chi lo prova non lo lascia più”.
Le emozioni sono importanti nel nostro percorso, perché bisogna darle ascolto? E quanto incidono sul nostro sistema nervoso?
- “Le emozioni sono importanti e per fortuna esistono. Noi a volte evitiamo di ascoltarle. A volte vanno utilizzate come campanelli d’allarme o come un percorso d’evoluzione. Se si prova tanta rabbia, devo provarla a trasformarla. Le emozioni però, non vanno bene quando esse ci fanno diventare succubi. Bisogna dominarle perché appartengono alla mente. In particolar modo, alla corteccia cerebrale che ci dà più problemi in assoluto. Dico a tutti, ai ragazzini, ai piccoli studenti, alle donne in carriera che devono controllare le loro emozioni”.
Meditazione e alimentazione. Che rapporto ha con questi due elementi?
- “Due elementi essenziali. Importanti per cambiare totalmente lo stile di vita. L’alimentazione va di pari passo con la meditazione e qui bisogna fare un discorso più energetico. Dovremmo tutti alimentarci in maniera naturale e vegetale possibile. In molti casi, la medicina, consiglia a chi è malato di cancro e tumore di eliminare la carne, ed è giusto. Sono sostanze tossiche. Non sono essenziali ed eliminarli andrebbe a migliorare il nostro discorso energetico. Ai miei alunni, non impongo di diventare vegetariani, ma consiglio sempre prima di venire a lezione di mangiare vegetale. Le proteine vegetali ci fanno sentire più calmi e più ricettivi. Una settimana intera da vegetariani e avremmo tutti più forze fisiche ed energie. Cambia tutto. (ride ndr.)”
Ha in mente di scrivere un altro manuale? Se sì, su che cosa?
- “Sì, il prossimo manuale sarà sull’ansia e sintomi. Penso di farlo uscire l’anno prossimo. È un tema molto particolare e sto cercando tutte le sintomatologie inerenti a questa tematica.”
“Vivevo nell’oscurità, ma credevo fosse luce. Non ero consapevole nemmeno di questo silenzio che mi avvolgeva, che mi impediva di ascoltare il mondo. Ero convinta di sentire voci e rumori, credendo che tutto fosse normale. Certo, sapevo che un problema c’era: il dolore alla testa era acuto e penetrante. Quello che non capivo era che il problema era molto più profondo, che coinvolgeva ogni fibra di me e non soltanto il cranio. Mi credevo felice, eppure ero ammalata”. Può spiegarci come si sentiva e cosa provava?
- “Quell’episodio è riferito sinceramente a quel periodo della mia vita dove ho dovuto affrontare malattia di mia figlia. Avevo paura. Mancanza di lucidità e vivevo come uno zombie. Io non c’ero. Vivevo con l’ansia del prossimo attacco d’emicrania. Questa frase rappresenta la paura e il terrore di quel periodo”
Un pensiero da dedicare a tutte le persone che si trovano nella sua stessa situazione?
- “Consiglio vivamente di continuare a cercare la propria strada e di non fermarsi davanti a una diagnosi medica. Risalire e uscire da questo problema. Mettersi sempre in gioco perché siamo tutti molto diversi. Non c’è modo standard per guarire, anche, se la medicina ufficiale mi dispiace, dirlo a volte, ci tratta un po’ come tutti uguali senza guardare effettivamente il nostro storico”.
Ha in mente di fare presentazioni e di divulgare quanto più possibile il suo lavoro editoriale?
- “Certo, continueremo nella divulgazione e proveremo a fare presentazioni un po’ ovunque.”