NAPOLI – E’ definitiva la condanna per i tre uomini che speronarono e uccisero l’agente Lino Apicella, colpito a morte mentre provava a bloccare i rapinatori che avevano svaligiato un bancomat.
Igor e Abram Adzovic incassano 14 anni di reclusione mene a 22 anni per Fabricio Adzovic, che era alla guida di un’auto rubata.
Il 27 aprile 2020, il 37enne agente scelto della Polizia di Stato, Pasquale Apicella, in servizio nel commissariato di Secondigliano, era intervenuto in supporto ai colleghi che stavano inseguendo una banda di ladri in fuga dopo aver tentato di rapinare una banca in via Abate Minichini. Poco prima avevano tentato di introdursi in una filiale di Casoria.
A Calata Capodichino l’Audi R6, in fuga contromano e a fari spenti sulla quale viaggiavano i rapinatori, si schianta contro la volante sulla quale si trova Apicella ad una velocità di 150 km/h. Muore così il poliziotto, sposato e padre di due bambini che all’epoca avevano 7 anni e appena 3 mesi, mentre il collega che si trovava in auto con Apicella resta ferito.
Per la morte del poliziotto la Procura aveva chiesto l’ergastolo per omicidio volontario: secondo la tesi, sostenuta anche dai legali della famiglia di Apicella e della moglie, costituitasi parte civile nel processo, i tre avevano volontariamente causato l’incidente. La difesa, invece, aveva sostenuto che i rapinatori avessero cercato di schivare la volante, chiedendo quindi una condanna per omicidio stradale.
Per Giuseppe Alviti noto attivista sindacale e Presidente Nazionale Associazione Guardie Particolari Giurate l’ agente scelto Apicella è stato ucciso due volte .
“La condanna è lieve -afferma Alviti- meritavano l’ ergastolo senza nessuna attenuante sono emotivamente molto vicino alla famiglia e a tutta la Polizia di Stato”