NAPOLI – “Da un semplice cortile di un palazzo, nel cuore del Rione Sanità si può scendere e vedere una delle opere ingegneristiche più importanti dell’Impero Romano e di epoca Augustea. L’Acquedotto attraversava ben tre province, partendo dall’Irpinia fino alla Piscina Mirabilis che serviva alle necessità della più grande flotta navale dell’Impero Romano. Grazie alla collaborazione con l’Associazione VerginiSanità, abbiamo accompagnato turisti e stampa proprio nel cuore di questa grande e meravigliosa opera”. Lo ha affermato Antonio Arcudi, Presidente Archeoclub D’Italia sede Parthenope di Napoli.

Da un semplice cortile, un’opera maestosa ed importante e di epoca romana!

“Abbiamo visitato un tratto dell’Acquedotto del Serino, di recente scoperta nella Sanità, nelle fondamenta del palazzo Peschici – Maresca. La scoperta di questo luogo ha consentito di apprezzare e di osservare con maggiore attenzione la tecnica costruttiva romana che era quella di utilizzare, certamente mattoni di terracotta rossi, alternati a blocco di tufo, nella costruzione di archi che formavano l’Acquedotto del Serino, di epoca Augustea. Questo Acquedotto parte dalla fonte del Serino – ha affermato Paola Silverii dell’Associazione Vergini Sanità di Napoli – e arriva alla Piscina Mirabilis, ben 190 Km di Acquedotto funzionanti per oltre 400 anni, costruiti in soli 10 anni, dal 10 al 20 d.C. e che muovevano l’acqua per forza di gravità. La parte di ponte sosteneva una tubazione in terracotta, della portata di un metro cubo d’acqua. Tale Acquedotto doveva essere costruito con la misurazione delle pendenze estremamente particolare , estremamente precisa. Si tratta di una delle più grandi opere di ingegneria idraulica romanna ancora osservabili in Campania e che resiste da ben 2013 anni ed ancora visibile in tantissimi tratti”.

La grande rete dell’associazionismo culturale che mette al centro la competenza.

“Archeoclub D’Italia fa questo: costruisce ponti per la promozione culturale e dunque fa rete, crea una linea di collegamento con altre Associazioni – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – e ne è soprattutto artefice. Noi siamo sul territorio e lo siamo sempre, gestendo musei, dando la possibilità a tutti di entrare nella cultura, conoscere la storia, amare la conoscenza”.

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