NAPOLI – Una colonna di denso fumo nero, visibile anche dal centro della città, ha invaso questa mattina il quartiere Fuorigrotta. Per un attimo si è temuto avesse ripreso a bruciare la montagna dei Camaldoli, dove le fiamme avevano imperversato per tre giorni, tra il 19 e il 21 giugno scorsi, generando non poche polemiche sul ritardo e l’inefficienza dei soccorsi.
Ad andare in fumo questa volta una zona caratterizzata da una fitta vegetazione in via Cupa Cinzia, dove non ci sono case ma che si trova a ridosso di Monte Sant’Angelo dove c’è il complesso universitario della Federico II di Napoli. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Bagnoli e i vigili del fuoco, che sono stati costretti a far evacuare gli studenti che si trovavano in alcune aule della struttura invase dal fumo, ma non lambite dalle fiamme. Nessun ferito e studenti rientrati dopo circa un’ora nelle aule dell’università.
Non sono ancora state stabilite con certezza le cause dell’incendio, divampato nonostante la pioggia che ha dato un po’ di tregua alla cittadinanza dopo il caldo asfissiante delle ultime settimane. In base ai primi rilievi effettuati però, i vigili del fuoco hanno accertato che l’incendio ha avuto origine dal rogo di una piccola discarica in zona, composta per lo più da vecchi pneumatici. Si tratta di stabilire l’origine del focolaio, se doloso o meno. Le fiamme non hanno interessato i tralicci dell’alta tensione. L’intervento dei vigili del fuoco si è però svolto con l’ausilio di aereo per lo spegnimento di alcuni roghi, in una parte della montagna difficilmente raggiungibile.
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