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Ragazza picchiata a Barra dal proprio compagno: parlano la mamma e la zia della vittima

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NAPOLI – È stata picchiata, presa a schiaffi e calci, umiliata dal proprio fidanzato, rimproverata con violenza per aver trasgredito ad un “ordine”. La scena della violenza, ripresa da delle videocamere di sorveglianza, ha fatto il giro del web, e proprio grazie a quelle immagini la ragazza ha deciso di allontanare il proprio fidanzato/aguzzino e di denunciarlo.

È la vicenda della 16enne picchiata al Rione Bisignano, nella periferia orientale di Napoli. Una delle zie della protagonista di questa storia ha raccontato sui social che proprio a quel video, denunciato e diffuso dal deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, la vittima ha deciso di ribellarsi. La donna ha spiegato anche che quando la vicenda è venuta fuori sono però arrivati diversi attacchi e critiche secondo le quali “la ragazza se la sarebbe cercata per aver voluto accanto a sé un malessere”.
Anche la madre della razza ha usato i social per rimandare al mittente tutte le ingiuste accuse ricevute ed ha rimarcato l’importanza della diffusione del video che ha fatto prendere coscienza alla famiglia di quello che stava accadendo.

“Far diventare la vittima come la colpevole è un errore. Noi vogliamo aiutare queste ragazze vittime di bruti e violenti anche per questo abbiamo pubblicato il video della vergogna. Al di là dei messaggi di solidarietà, degli appelli di giustizia, di ricerca di vendetta, molto spesso il pensiero comune che viaggia, in certi ambienti, è quello che condanna la vittima, la donna che ha subito la violenza, ‘colpevole’ di essere uscita fuori da quei binari messi su per lei dalla cultura patriarcale che la vuole fedele, obbediente e serva del maschio. Il lavoro culturale da compiere è ancora molto lungo, ci vorranno anni ed anni per sovvertire l’arcaico pensiero ma bisogna cominciare a farlo con determinazione e pazienza.

 Questa storia dimostra quanto sia utile ed efficace denunciare pubblicamente certi episodi ma non sempre ci sono delle immagini da mostrare, non sempre ci sono vicende note da denunciare. Anzi, il più delle volte, si tratta di storie nascoste. Allora bisogna dare modo a tutte le vittime di violenze e soprusi la forza e il coraggio di combattere e denunciare. Forza che deve venire da un cambiamento legislativo ma soprattutto da quello culturale. 

È facile, molto facile, additare le vittime, criticarle per le loro scelte sentimentali. Il malessere molto spesso in apparenza non è tale, si presenta sotto altre vesti. In una relazione all’inizio si comporta in maniera del tutto differente dalla sua vera natura che poi prende il sopravvento. Ma anche quando si tratta di ragazzi sin da subito difficili la questione è molto più complicata di quelle che certe persone vorrebbero far intendere. Però a quelle donne che hanno intrapreso relazioni ‘difficili’, a quelle attratte da un certo tipo di uomo spesso a causa di influenze sociali pessime, mi sento di dire : ‘lasciate perdere il malessere, anche se magari non vi picchia, non potrà mai darvi nulla di buono ma, anzi, vi succhierà l’anima.

 

Da più di un anno sui miei canali social ho avviato una rubrica, ‘ACCADDE OGGI’, che ricorda le vittime innocenti giorno per giorno. Tra queste anche quelle di femminicidio. Lo scopo è quello di non lasciar impolverare e svanire certe storie ma di farle rivivere affinché, non solo non si dimentichi, ma si trovi la determinazione per ribellarsi.-“ queste le parole di Borrelli che da anni aiuta e sostiene le donne vittime di violenza.

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