NAPOLI – È stato arrestato uno dei tre rapinatori che il 19 settembre 2023 assaltarono il bar Moa di Barra, portandosi via denaro e tabacchi per un valore di 25mila euro. L’uomo aveva lasciato dietro di sé un guanto in lattice: analizzato dal laboratorio di Polizia Scientifica, ha permesso di estrarre il Dna del malfattore, che una volta identificato è risultato già gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, specificamente rapina. Alla sua identificazione hanno contribuito anche le immagini della videosorveglianza. Ancora in fuga due complici.
Il bar Moa del quartiere Barra è di proprietà di Gianni Forte, imprenditore 51enne particolarmente attivo sul fronte della lotta alla criminalità. Nel 2023 nel giro di pochi mesi Forte fu vittima della rapina al bar tabacchi Moa e di un’altra agenzia di scommesse in via Volpicella.
“La notizia dell’arresto di uno dei rapinatori che il 19 settembre saccheggiarono la mia attività deve dare fiducia a commercianti e imprenditori del territorio che si ritrovano in balìa della criminalità”. A sottolinearlo, in una nota, è lo stesso Forte.
“Sul fronte della repressione, – dice ancora Forte – l’impegno delle forze dell’ordine e della procura da i suoi frutti. Ringrazio in particolare la polizia che sta lavorando con tenacia per identificare tutti i responsabili di quella interminabile e brutta rapina”.
“Denunciare è un diritto/dovere e porta anche a dei risultati come racconta anche la vicenda di Francesco, panettiere di Casalnuovo, che ha denunciato e fatto arrestare chi lo teneva sotto minaccia per il racket.”- commenta il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che aveva portato il proprio sostegno all’imprenditore di Barra dopo la rapina al centro scommesse lo scorso febbraio- “Il più delle volte non si denuncia per paura e anche per il clima di rassegnazione che ristagna sul nostro territorio. Gianni, a causa di quell’ennesima rapina, aveva deciso di issare bandiera bianca ma dopo aver ricevuto attestati di stima e solidarietà ha scelto di proseguire nella sua avventura imprenditoriale e nella sua lotta alla camorra.
Resistenza a resilienza devono essere le parole d’ordine. Ordine, appunto, che qui manca. Pattuglie e divise scarseggiano e non sono numericamente in grado di coprire l’intero territorio subissato di azioni criminali. Non tutti potranno avere la determinazione ed il coraggio di Gianni, lo Stato lo sa, il Ministro lo sa. Se sanno non devono voltare le spalle ai cittadini.”