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Napoli

Migliaia in piazza a San Sebastiano al Vesuvio per dire basta alle morti di giovani innocenti come Santo (VIDEO)

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SAN SEBASTIANO AL VESUVIO – C’è rabbia, indignazione e tanto dolore questa sera a San Sebastiano al Vesuvio per la fiaccolata organizzata per dire basta alle morti di giovani innocenti come Sante, il 19enne ucciso con un colpo di pistola l’altra sera da un ragazzino di 17 anni.

Tra la folla, radunatasi davanti al municipio vesuviano anche la mamma della vittima e il fratello Tony.

Da lì amici e parenti si sono mossi verso il Santuario diocesano di San Sebastiano Martire dove è stata organizzata anche una veglia di preghiera.

Ecco le dichiarazioni a caldo. Tra loro anche quella del papà di Francesco Pio Maimone, ucciso per il medesimo motivo, una scarpa calpestata e sporcata.

Intanto dopo la confessione nel pomeriggio del 17enne, gli inquirenti stanno cercando di capire se non ci siano altri responsabili di quanto accaduto.

Gli inquirenti, però, intendono capire chi c’era insieme a lui nella notte tra venerdì e sabato. E per farlo, stanno anche esaminando le foto presenti sui profili social del minorenne in stato di fermo.

Scatti che, insieme alla immagini visionate a più riprese, potrebbero dire tanto, anche perché in più di uno scatto si inneggerebbe all’uso delle armi.

“Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. Tale è il dolore e l’incertezza! La mia Chiesa, stanca di accompagnare giovani vite al congedo terreno, non ha più parole se non le tue e per questo ti prego: non cessare di parlare a chi finora non ti ha ascoltato”- ha detto durante la veglia don Mimmo Battaglia.

 

Ha preso parte alla fiaccolata anche il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che durante la processione ha raccolto le parole di tanti genitori disperati e preoccupati per la sicurezza ed il destino dei propri figli in balia di bande criminali di ragazzini. Come quelle di Anna Perno, guida turistica ed influencer nota sui social come “Napoli Reale”, che l’indomani dell’omicidio di Santo Romano aveva dato vita ad un duro sfogo sui propri profili attaccando la deriva criminale delle baby-gang richiedendo il totale presidio del territorio e delle zone della movida da parte delle forze dell’ordine.

 

“Non solo ci sono in giro troppe armi ma anche troppi ragazzi che sanno come procurarsele, usarle e nasconderle. Cioè giovani assassini o potenziali tali, senza scrupoli e pietà, che tentano di scalare velocemente le gerarchie criminali a suon di pallottole, sangue e morti e che non lasciano passare nemmeno una scarpa sporcata. Così seminano il terrore e credono di guadagnarsi il rispetto.

 Ora tante preghiere, proclami, parole di solidarietà ai Romano, promesse di giustizia. Tutto giusto e sacrosanto ma poi Santo sarà dimenticato e tutto ritornerà come prima? Non dobbiamo mai dimenticarlo, né lui né ogni singola vittima innocente della criminalità e delle barbarie,  alle preghiere e alle promesse dovranno seguire i fatti. Non è possibile piangere l’ennesima giovane vita spezzata in questo assurdo modo.”- queste le parole di Borrelli.

 

Napoli. 19enne ucciso. Ferrante (Mit), Sottrarre piazze al crimine, serve sinergia sul piano educativo e culturale 

“La morte di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, è una terribile tragedia che scuote le nostre coscienze. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci alla violenza. Il nostro obiettivo dev’essere quello di sottrarre le piazze al crimine e restituirle ai cittadini, affinché si fermi questa lunga scia di sangue e non ci siano più giovani vite strappate alla nostra comunità”.

Lo afferma il deputato napoletano e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, che ieri ha preso parte alla fiaccolata per ricordare Santo Romano e alla riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocata dal Prefetto di Napoli presso la sede del Municipio di San Sebastiano al Vesuvio. Presenti anche il Sindaco e associazioni del territorio.

“L’emergenza sicurezza va affrontata in sinergia tra istituzioni, terzo settore, forze dell’ordine e sistema scolastico. Per questo, accanto ad un maggior presidio militare nelle piazze più difficili, ho voluto proporre un tavolo interistituzionale dedicato ai temi educativi e sociali. Perché – aggiunge Ferrante – la migliore deterrenza non può prescindere dal fattore culturale e sociale.

Gli investimenti nella programmazione formativa e culturale sono infatti alla base del lavoro che dobbiamo portare avanti per stroncare la rete malavitosa che minaccia i nostri ragazzi.

Il presidio del territorio è poi fondamentale per garantire le funzioni di controllo e prevenzione, soprattutto nei luoghi dove c’è maggiore concentrazione di giovani. Ringrazio il Prefetto Michele Di Bari per la costante presenza e l’encomiabile impegno a favore della legalità. Il mio pensiero va ai familiari e agli amici di Santo: è nostro dovere non lasciarli soli, lo Stato è e sarà sempre al loro fianco”, conclude il Sottosegretario.

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