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“Pugni nel cuore”: il grido dell’arte contro la violenza sulle donne

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NAPOLI (Di Anna Calì) – Ci sono pugni che non lasciano lividi sulla pelle, ma colpiscono dritti al cuore, frantumando vite, speranze e dignità. È proprio a questi pugni invisibili e devastanti che Maurizio de Giovanni ha dato voce ieri, domenica 24 novembre, nel suo emozionante reading “Pugni nel cuore”, andato in scena al teatro Trianon Viviani di Napoli, in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli per la rassegna: “Pietre Milari” – incontri di letteratura e musica. Un titolo potente e simbolico, capace di evocare il dolore profondo e silenzioso che accompagna ogni forma di violenza di genere.

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo scrittore napoletano ha portato sul palco storie ispirate a fatti di cronaca realmente accaduti, raccontando non solo la brutalità degli atti, ma anche i meccanismi psicologici e culturali che trasformano l’amore in ossessione, la passione in possesso e il desiderio in rabbia.

Ad accompagnare, come sempre De Giovanni, le melodie di Marco Zurzolo che questa volta si sono trasformate in note struggenti. Accanto a lui, la splendida voce di Marianita Carfora, Carlo Fimiani e Umberto Lepore. Tutti hanno guidato il pubblico in un viaggio nell’oscurità, per accendere una luce sulla necessità urgente di un cambiamento sociale.

“Non è più tempo di stare a guardare,” dichiara lo scrittore napoletano. E forse, proprio attraverso la forza dell’arte, si può cominciare a scardinare quel silenzio che ancora troppo spesso soffoca le vittime e a rieducare una società che ha il dovere di fermare questi pugni prima che colpiscano.

I numeri parlano chiaro: nel primo semestre del 2024, a Napoli, 458 donne hanno cercato rifugio presso i Centri Antiviolenza comunali, e altre 76 hanno contattato il 1522, il numero di emergenza per le vittime di violenza e stalking. Ma dietro queste cifre, ci sono volti, storie, sofferenze. E una verità amara: la violenza di genere è ancora una piaga trasversale, che attraversa classi sociali, professioni e territori.

Se vogliamo davvero debellare questo fenomeno, è fondamentale partire dalle scuole, dove si costruisce il futuro della società. La violenza di genere non è solo fisica o psicologica: è culturale. È nei pregiudizi, nelle discriminazioni e nei ruoli di genere stereotipati che si instillano fin dalla tenera età. Educare i giovani al rispetto reciproco, all’empatia e alla parità è la chiave per spezzare il ciclo della violenza.

Progetti come quello promosso dalla Regione Campania per il 25 novembre, in cui studenti e studentesse realizzano coreografie simboliche al Palazzo Reale di Napoli, non sono solo momenti di sensibilizzazione. Sono azioni concrete che insegnano ai giovani a riflettere sulla violenza e a immaginare un futuro più equo e rispettoso.

Ma cosa si potrebbe realmente fare?
Il cambiamento deve passare anche per politiche sociali più incisive e strutture di supporto adeguate. Oltre a rafforzare i Centri Antiviolenza e le reti territoriali, è essenziale:

Investire sulla formazione: sensibilizzare educatori, operatori sanitari, forze dell’ordine e magistrati per riconoscere i segnali di violenza e intervenire tempestivamente.

Promuovere la parità di genere: garantire alle donne piena indipendenza economica e sociale, riducendo il rischio di dipendenza dai partner violenti.
Campagne pubbliche costanti: rompere il tabù della violenza, coinvolgendo tutti i cittadini in un dialogo aperto e consapevole.

Un aspetto spesso trascurato è il coinvolgimento degli uomini nella lotta contro la violenza di genere.

La violenza non è un “problema delle donne”: è un problema sociale. Gli uomini devono sentirsi chiamati in causa non solo come potenziali aggressori, ma come parte attiva nella costruzione di una società diversa.

L’iniziativa “Io c’entro – Parlano gli uomini”, organizzata a Castellammare di Stabia, rappresenta un modello da seguire. Coinvolgere gli uomini, dar loro voce per condannare la violenza e proporre soluzioni è essenziale. Solo assumendosi la responsabilità del proprio ruolo si può iniziare a scardinare un sistema culturale che, troppo spesso, tollera o giustifica la violenza.

La violenza contro le donne non è inevitabile. È il prodotto di una cultura che possiamo e dobbiamo cambiare, insieme. Le scuole, le famiglie, le istituzioni e gli individui, donne e uomini, devono fare fronte comune.

Ognuno può fare la sua parte: rompendo il silenzio, sostenendo le vittime, educando i giovani, intervenendo di fronte a segnali di abuso. Come dimostra il flash mob al Palazzo Reale, i gesti simbolici possono trasformarsi in azioni concrete. E come dimostrano le voci maschili di Castellammare, anche gli uomini possono, e devono, essere protagonisti di questo cambiamento.

Parlare di violenza di genere non è solo un dovere, è un atto di resistenza e di speranza. Perché nessuna donna debba più chiedere aiuto, perché nessuna vita debba più spezzarsi. Perché, un giorno, il 25 novembre possa diventare solo un ricordo di una battaglia finalmente vinta.

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: INAUGURAZIONE DELLA PANCHINA ROSSA DEL CENTRO ESTER

Lunedì 25 novembre, il Centro Ester in via Giambattista Vela n. 91 a Barra si trasformerà in un palcoscenico di emozioni e consapevolezza con l’evento “Le donne al Centro: Basta Silenzio”. In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, questa iniziativa si propone di accendere i riflettori su un tema di cruciale importanza, invitando la comunità a riflettere, ascoltare e, soprattutto, agire.

L’inaugurazione di una panchina rossa, simbolo di sensibilizzazione e memoria, segnerà il cuore della mattinata. Questo arredo urbano non è solo un semplice elemento decorativo, ma un potente monito contro la violenza di genere. Ogni panchina rossa rappresenta una donna vittima di femminicidio, un grido silenzioso che chiede giustizia e rispetto. La scelta del rosso, colore che incarna passione e vita, si trasforma in un richiamo alla lotta per un futuro in cui ogni donna possa vivere senza paura.

L’evento sarà arricchito da momenti di riflessione collettiva. Il ricordo delle parole di chi ha vissuto sulla propria pelle l’orrore della violenza si intreccia con quelle di chi lavora ogni giorno per promuovere la cultura del rispetto e della parità. Sarà un’opportunità per ascoltare, apprendere e condividere esperienze, perché solo attraverso il dialogo possiamo spezzare il silenzio che circonda la violenza di genere.

La comunità è invitata a partecipare, perché tutti devono partecipare al cambiamento. L’evento “Le donne al Centro: Basta Silenzio” è un invito a non rimanere indifferenti, ma a diventare parte attiva di un movimento che mira a trasformare la società. Perché ogni voce conta, e insieme possiamo fare la differenza. Non mancate, la panchina rossa aspetta solo di essere inaugurata!

“In occasione della “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne – dichiara il presidente del Centro Ester, Pasquale Corvino- voglio esprimere il nostro fermo impegno nel combattere ogni forma di violenza di genere. Le donne, in ogni parte del mondo, devono poter vivere in sicurezza, senza paura, e avere la possibilità di realizzarsi pienamente senza essere ostacolate dalla violenza”.

Prevista la partecipazione:
• Fabio Cirella direttore Centro Ester
• Avv. Ivana Petrone Responsabile Comunicazione Social Center Village
• Francesco De Cenzo Responsabile del Teatro Pompeo Centanni
• dott. Maria Laura Giampaglia Psicologa-psicoterapeuta
• Maria Incoronato Dirigente 69° Circolo Didattico

Intesa Sanpaolo contro la violenza sulle donne: la storica sede napoletana di via Toledo si tinge di arancione

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Intesa Sanpaolo si tinge di arancione e illumina la storica sede di via Toledo a Napoli, il grattacielo di Torino, le sedi di Via Verdi a Milano e di via del Corso a Roma a sostegno della campagna promossa dall’ONU e UNWomen.

Numerose sono le iniziative del Gruppo su tutto il territorio nazionale:

 

  • Intesa Sanpaolo aderisce alla campagna #NessunaScusa attraverso un messaggio di sensibilizzazione su oltre 3000 sportelli automatici e sui videowall del grattacielo di Torino e del grattacielo Gioia 22 a Milano. La campagna riprende in Italia la mobilitazione #NoExcuse lanciata dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di respingere le giustificazioni troppo spesso utilizzate per minimizzare la violenza: la gelosia, il raptus, la provocazione, l’abbigliamento, le abitudini di

 

  • Anche i musei di Intesa Sanpaolo si impegnano sul tema in tutte le sedi di Napoli, Milano, Torino e Vicenza con visite guidate alle opere delle collezioni permanenti per scoprire personaggi e vicende emblematiche dell’emancipazione femminile nel corso della storia.

Alle Gallerie d’Italia – Napoli, domenica 24 novembre ore 11:30, visita guidata “Matrone ed etere, sante e modelle”: una narrazione che traccia, attraverso le figure e i volti di donne che animano le opere delle Gallerie d’Italia di Napoli, la storia dell’emancipazione della donna attraverso i secoli. Il cambiamento del suo ruolo dalla famiglia alla società partendo dall’antica Grecia fino ad arrivare agli inizi del Novecento con le prime conquiste del diritto al voto femminile.

 

  • Il Museo del Risparmio a Torino sviluppa lungo tutto l’anno attività volte ad evidenziare l’altra faccia della violenza di genere ovvero quella Negli anni questo impegno ha permesso di formare e sensibilizzare circa 20.000 donne attraverso progetti, eventi e webinar. Tra le proposte, il 28 novembre alle ore 18, in presenza e online, è in programma l’evento “Niente sconti. Stop alla violenza economica” per affrontare il tema da una prospettiva diversa. L’incontro si aprirà con una narrazione teatrale dedicata alla violenza economica, seguita da un confronto con la partecipazione anche maschile, perché per cambiare una cultura dominante è essenziale il coinvolgimento di tutte le persone.

 

Intesa Sanpaolo ha da tempo messo in campo numerose iniziative rivolte alle proprie persone: tra queste la possibilità di accedere a un supporto psicologico con un servizio di ascolto e di prima informazione e, dal 2021, una policy specifica di prevenzione e contrasto delle molestie e di diffusione della cultura del rispetto e dell’inclusione.

 

Intesa Sanpaolo sostiene inoltre le organizzazioni non profit impegnate in questo ambito, tra cui l’Associazione D.i.Re – Donne in Rete contro la Violenza con cui collabora per garantire ospitalità in Case Rifugio alle donne vittime di violenza. Attraverso il Fondo di Beneficenza in capo alla presidenza, dal 2019 sono stati 166 i progetti supportati orientati al contrasto della violenza di genere per circa 5,3 milioni erogati, un tema che in questo biennio 2023-2024 è tra le linee guida che ne indirizzano l’attività.

 

Il Gruppo ha aderito all’Accordo per le donne vittime di violenza tra ABI e i principali sindacati: per le donne inserite nei percorsi certificati di protezione, che si trovino in difficoltà economica, prevede la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui e dei prestiti personali per 18 mesi. La Banca ha previsto anche la sospensione dell’intera rata per offrire un maggior supporto.

Intesa Sanpaolo ha inoltre sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra il Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità e l’ABI per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne favorendo anche iniziative di formazione e informazione per sostenere l’inclusione finanziaria e il superamento delle differenze legate al genere.

IMPEGNO BIOPLAST PER LE DONNE E CON LE DONNE NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

L’azienda salernitana BIOPLAST guidata dalla famiglia Gambardella partecipa alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne promuovendo la tutela delle lavoratrici ed i diritti delle giovani mamme: “Le donne sono la nostra grande forza. Grazie a loro, facciamo ricerca e innovazione in un settore tradizionalmente maschile” dichiara il responsabile finanziario Susy Gambardella.

#NessunaScusa: è questo lo slogan scelto da UN Women – l’agenzia delle Nazioni Unite per l’empowerment femminile – per celebrare il 25 novembre 2024, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questo messaggio è stato scelto per sottolineare che non ci sono più scuse per tollerare la violenza di genere nella nostra società, nelle famiglie, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Per questo motivo, anche le aziende sono oggi chiamate ad un forte impegno per tutelare la sicurezza delle donne. L’azienda salernitana BIOPLAST ha risposto, anche quest’anno, con forza alla mission dell’UN Women per promuovere la parità di genere, contrastare ogni discriminazione e garantire ai propri collaboratori un ambiente equo, rispettoso ed inclusivo.

“Le donne sono la vera forza motrice della nostra impresa” ha commentato il responsabile finanziario Bioplast Susy Gambardella. “Rappresentano il cuore pulsante della nostra innovazione e creatività, e senza il loro talento e la loro determinazione, non potremmo raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità e progresso. La parità di genere non è solo un valore per noi, ma una realtà quotidiana: garantiamo pari opportunità, equità salariale e un ambiente di lavoro inclusivo, dove tutte e tutti possano sentirsi rispettati, valorizzati e al sicuro. Abbiamo implementato politiche che promuovono il benessere delle donne e ci impegniamo a fare la nostra parte, dentro e fuori l’azienda, affinché il rispetto e l’uguaglianza siano valori centrali per il futuro”.

L’azienda guidata dalla famiglia Gambardella e con sede a Fisciano – attiva, fin dal 1989, nel settore della stampa di imballaggi eco-sostenibili – ha infatti di recente ottenuto una importante certificazione per il rispetto della parità di genere. In particolare, è stato riconosciuto l’impegno dell’azienda per favorire l’occupazione delle donne in una filiera industriale che, tradizionalmente, impiega prevalentemente uomini. La “presenza rosa” è particolarmente rilevante nell’area amministrativa, nell’ufficio commerciale e nel Dipartimento di Ricerca & Sviluppo. Proprio qui, sono impiegate esclusivamente giovani ricercatrici, professioniste altamente specializzate in chimica ed in ingegneria che portano avanti la mission dell’azienda: sviluppare packaging belli, efficienti, eco-sostenibili e facili da smaltire dopo l’uso.

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