Un polo di eccellenza che darà a tanti uomini e donne, mamme e papà la gioia di poter diventare genitori. Inaugurato al Policlinico Federico II di Napoli l’International Training Center per la riproduzione assistita.
Il centro, primo al mondo nel suo genere, è stato realizzato dall’Ateneo federiciano in sinergia con Merck come precisa il rettore Matteo Lorito.
Il reparto rappresenterà il punto di riferimento a livello internazionale per l’alta tecnologia e la formazione del campo delle tecniche di riproduzione assistita.
A coordinarlo Carlo Alviggi, Coordinatore Scientifico di Medicina della Riproduzione della Federico II.
Insomma Napoli sempre più punto di eccellenza mondiale così Giuseppe Bifulco, Direttore del Dipartimento “Materno-Infantile”.
‘La medicina della riproduzione è una delle eccellenze della nostra Scuola di Medicina e dell’Azienda ospedaliera federiciana. Abbiamo così realizzato un polo di ricerca e di servizio importante per contribuire ad aiutare i pazienti con problemi di fertilità – ha sottolineato il rettore della Federico II, Matteo Lorito -. La valenza e visibilità di questa disciplina hanno raggiunto un tale livello di riconoscimento internazionale che una delle più importanti aziende globali attive nel settore ha voluto sottoscrivere un accordo di programma con il nostro Ateneo, creando un Centro di formazione, ricerca e assistenza unico al mondo per la sua elevata specializzazione e per la molteplicità delle funzioni espresse. Nasce quindi una nuova struttura dedicata alla riproduzione medicalmente assistita che attrarrà scienziati e medici da tutto il mondo e che grazie alla collaborazione con la Merck sarà in grado di trasferire al paziente tutte le innovazioni disponibili o che saranno sviluppate nei nuovi laboratori. L’ Ateneo federiciano ha investito con grande convinzione su questo grande progetto, peraltro con significative caratteristiche multidisciplinari, guidato dal professore Carlo Alviggi, riconosciuta autorità internazionale, anche perché consapevole di quanto questo settore sia importante in un momento di grande preoccupazione per il calo demografico in atto. Ritengo si tratti di una risorsa importante non solo per la missione della nostra medicina, ma anche per Napoli e per il nostro Paese. Ringrazio infine le autorità della Merck che sostengono una attività di grande valenza pubblica e sociale’.
La struttura, unica al mondo nel suo genere, offre tre percorsi formativi principali: il primo si concentra sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) di primo e secondo livello, dalla stimolazione ovarica alla manipolazione dei gameti; il secondo è dedicato alla criopreservazione di gameti e tessuti, pratica particolarmente importante per i pazienti oncologici, e campo in cui la Federico II è stata pioniera; il terzo forma biologi e biotecnologi nelle tecniche più avanzate come la diagnosi genetica preimpianto e le tecniche di laboratorio per la manipolazione embrionale.
‘La collaborazione tra l’industria e il mondo accademico – ha sottolineato Thomas D’Hooghe, vicepresidente e responsabile global medical affairs fertility di Merck KGaA – è fondamentale per favorire l’innovazione che a sua volta è necessaria per far progredire e migliorare le cure offerte ai pazienti. E nella Federico II abbiamo trovato un Ateneo molto aperto a lavorare insieme’.
La scelta di Napoli come sede del centro non è casuale. La Federico II vanta infatti una solida reputazione internazionale nel campo della medicina riproduttiva, come dimostra il modello Poseidon (Patient-Oriented Strategies Encompassing IndividualizeD Oocyte Number), un sistema di classificazione delle pazienti a bassa prognosi sviluppato nell’Ateneo federiciano e oggi utilizzato in tutto il mondo.
La collaborazione con Merck rappresenta un modello virtuoso di partenariato in cui ricerca scientifica e formazione si intrecciano per generare innovazione. L’azienda, oltre al sostegno economico, svolgerà attività di reclutamento di professionisti da tutto il mondo: si partirà con Asia e Medio Oriente, per poi accogliere a settembre specialisti dal Nord Africa e progressivamente da altre aree. La partnership con Merck, basata su una lunga collaborazione, è inoltre particolarmente significativa perché l’azienda sostiene il progetto garantendo piena libertà accademica.
‘In questo Centro ci sarà la didattica frontale – ha spiegato Carlo Alviggi, coordinatore scientifico di Medicina della riproduzione e responsabile del Centro – ma anche simulatori, alta tecnologia per l’apprendimento delle capacità tecniche e sarà impiegata anche l’AI per la didattica sui casi clinici. Avremo altissima innovazione tecnologica al servizio della formazione.
‘Questo progetto rappresenta un traguardo straordinario per l’università italiana – ha spiegato Carlo Alviggi, coordinatore scientifico di Medicina della riproduzione e responsabile del Centro -. Il Training Center nasce con una duplice missione: formare specialisti di alto livello nelle tecniche di fecondazione in vitro, criopreservazione e diagnosi genetica preimpianto, ma anche sensibilizzare i giovani medici e biologi sull’importanza della salute riproduttiva, in un momento storico in cui la denatalità è diventata un’emergenza globale. In questo Centro ci sarà la didattica frontale ma anche simulatori, alta tecnologia per l’apprendimento delle capacità tecniche e sarà impiegata anche l’AI per la didattica sui casi clinici. Avremo altissima innovazione tecnologica al servizio della formazione’.
La struttura sarà operativa da giugno e la formazione sarà effettuata con classi di piccoli gruppi (20-25 persone). I corsi spaziano dal livello base per neolaureati fino a programmi avanzati per esperti, includendo master e programmi di perfezionamento in collaborazione con prestigiose società scientifiche internazionali. Gli accessi saranno regolati da apposito bando emesso della Federico II.
Al taglio del nastro hanno partecipato anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II, Giuseppe Longo, che ha evidenziato ‘l’importanza sociale della struttura perché qui i nostri pazienti potranno trovare il meglio a livello internazionale’, il presidente della Scuola di Medicina e chirurgia, Giovanni Esposito, e il direttore del Dipartimento Materno Infantile, Giuseppe Bifulco.