NAPOLI – Dopo il successo della prima parte ad ottobre tutta dedicata al violoncello, Sicut Sagittae, la rassegna di musica barocca al Centro di cultura Domus Ars prodotta da Il Canto di Virgilio e diretta da Antonio Florio, riprende con quattro nuovi appuntamenti. Il 28 e il 30 novembre e l’1 e il 2 dicembre vedranno al centro alcuni strumenti musicali rari dell’età barocca.
“Per la prima volta la nostra rassegna ha un tema che riunisce due parti complementari volutamente separate nel tempo per poter approfondire le tante proposte inedite e curiose dei musicisti che portiamo a Napoli. Dopo aver dedicato la prima al violoncello, il tema della seconda parte è “Per ogni sorta d’istromenti”, frase che accompagnava molte edizioni musicali italiane a cavallo tra Cinque e Seicento.” – spiega il direttore artistico Antonio Florio che aggiunge – La seconda parte di Sicut Sagittae si concentra su una serie di strumenti e repertori di raro ascolto e grande fascino. Da segnalare, il ritorno del cantante-attore Pino De Vittorio nel suo più tipico e autentico repertorio popolare, canti di tutto il Meridione da lui stesso ricercati e magistralmente reinterpretati con il supporto della chitarra battente di Marcello Vitale. Tra gli strumenti insoliti ai quali accennavamo c’è il salterio di Franziska Fleischanderl, una delle più autorevoli esecutrici e ricercatrici europee dello strumento, accompagnata dall’arciliuto di Vinicius Perez. A seguire, Catalina Vicens col concerto-seminario “Cembalo di Partenope” in collaborazione col Conservatorio di Napoli, e Patrizia Bovi (fondatrice dei Micrologus) che con Crawford Young – al liuto e alla più rara cetra – presenterà i primi risultati della sua ricerca sugli improvvisatori di poesia per musica tra Umanesimo e Rinascimento. Poi, una produzione di giovani musicisti formati nel nostro Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Napoli vede il gruppo Porte-de-Voix, diretto da Angelo Trancone, cimentarsi con un inedito oratorio del compositore da poco riscoperto, Donato Ricchezza (La caduta degli angeli), manoscritto dell’Archivio dei Girolamini di Napoli da me stesso trascritto per loro”.
“Gran parte dei concerti – aggiunge Dinko Fabris consulente musicologico della rassegna – sono in collaborazione con il programma di dottorato artistico “docARTES” dell’Università di Leiden e presentano la più avanzata ricerca nel settore antico in Europa”.
Il programma della seconda parte vede il 28 novembre alle ore 20,30 alla Domus Ars il concerto di Franziska Fleischanderl, tra le più autorevoli esecutrici e ricercatrici europee del salterio, accompagnata dall’arciliuto di Vinicius Perez; il 30 novembre, alle ore 20,30 alla Domus Ars, il ritorno del cantante-attore Pino De Vittorio, impegnato nel suo più tipico e autentico repertorio popolare basato su canti del Meridione italiano da lui stesso ricercati e reinterpretati con il supporto della chitarra battente di Marcello Vitale; il 1 dicembre alle ore 12 presso la Sala Gesualdo del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, la lezione – concerto di Catalina Vicens dal titolo, “Il Cembalo di Partenope” in collaborazione col Conservatorio di Napoli e alle ore 20,30 alla Domus Ars il gruppo Porte-de-Voix, diretto da Angelo Trancone che si cimenta con un inedito oratorio napoletano del Seicento del compositore Donato Ricchezza; gran finale il 2 dicembre, alle ore 20,30 alla Domus Ars, quando Patrizia Bovi (fondatrice dei Micrologus) accompagnata da Crawford Young – al liuto e alla più rara cetra – presenterà i primi risultati della sua ricerca sugli improvvisatori di poesia per musica tra Umanesimo e Rinascimento.