NAPOLI – Stese in piazza del Plebiscito, i carabinieri arrestano 6 persone.
Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli a carico di 6 persone (di cui una minorenne) ritenute responsabili di detenzione e porto illegali d’arma da fuoco, spari in luogo pubblico e danneggiamento, reati aggravati da metodo e finalità mafiose per aver commesso il fatto avvalendosi della forza d’intimidazione del clan camorristico dei “Minichini-De Luca Bossa” e per mostrare superiorità nei confronti del clan “Mariano”.
L’indagine, condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, aveva preso inizio la notte del 19 marzo scorso, quando alcuni soggetti in sella a scooter avevano esploso numerosi colpi d’arma da fuoco contro le attività commerciali di piazza Trieste e Trento, una delle piazze più frequentate, anche a tarda notte, del centro storico di Napoli.
Le indagini hanno portato a individuare l’esecutore materiale dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco e a scoprire il movente: una lite avvenuta il giorno prima in quella piazza tra un personaggio ritenuto affiliato al clan “Minichini – De Luca Bossa” di Ponticelli e un soggetto ritenuto affiliato al clan “Mariano” dei quartieri Spagnoli.
Il giorno dopo, in risposta, la dimostrazione di forza organizzata per incutere timore a “quelli dei Quartieri” e affermare la propria superiorità anche in un territorio a distanza da quello ove è attivo il gruppo degli “offesi”.
“Plaudiamo al lavoro delle forze dell’ordine che hanno arrestato i responsabili della sparatoria ad altezza d’uomo in piazza Trieste e Trento. Come temevamo si tratta di soggetti legati all’ambiente della criminalità organizzata.
Alla base del gesto ci sarebbe una lite tra camorristi.
Purtroppo la delinquenza si considera padrona del territorio e non si fa scrupolo di regolare i conti in una piazza che si trova a pochi metri dalla Prefettura, presidio del governo in città”.
Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e lo speaker radiofonico Gianni Simioli.
“Occorrono contromisure per riaffermare l’autorità dello Stato sul territorio. Sono passati mesi dalle promesse del ministro dell’Interno Salvini, che garantì l’invio di nuove unità in città. Speriamo che tra una passerella e un’altra trovi il tempo di tenere fede alle sue parole.
La situazione peggiora di giorno in giorno e la città non può attendere oltre”.
Soddisfatto degli arresti anche Antonio Visconti, uno dei proprietari del Caffè Monidee, il locale colpito dagli spari del commando.
“Ora bisogna lasciarsi alle spalle questo spiacevole episodio e pensare al futuro. Siamo pronti a concentrare a le nostre energie nel comitato contro la delinquenza che sta nascendo in piazza Trieste e Trento.
A noi – sottolinea Visconti – interessa prima di tutto la rinascita della piazza. I primi contatti con il mondo istituzionale ci hanno lasciato sensazioni positive. Lancio un appello a tutti i commercianti: aderite e dateci una mano a riaffermare il predominio della legalità”.