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Chiude lo stabilimento Whirlpool di Napoli, sciopero dei lavoratori (VIDEO)

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NAPOLI – Whirlpool EMEA intende procedere con la riconversione del sito di Napoli e la cessione del ramo d’azienda a una società terzo in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano.

E’ quanto ha annunciato l’azienda durante un incontro oggi a Roma tra vertici e rappresentanti dei sindacati per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021. Immediata la proclamazione di uno sciopero dei lavoratori in tutti i siti italiani del gruppo. Nel pomeriggio dovrebbe esserci un incontro al Mise.

“Non possiamo accettare la chiusura del sito Whirlpool di Napoli: metteremo in campo tutte le azioni necessarie”, dice Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania. Ferma anche la reazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “È urgente e necessario che il Mise apra le porte a questa dolorosa vertenza e che riconosca la necessità del lavoro come una priorità del Sud”.

“Whirlpool abbandona Napoli e la Campania per investire al Nord mettendo a rischio non solo i 420 dipendenti dello stabilimento di via Argine ma l’intero indotto che in Campania, in provincia di Avellino, lavora in esclusiva facendo triplicare il numero di chi resterà senza lavoro né reddito.

Dopo aver ridimensionato il sito di Carinaro rendendolo un polo logistico, con centinaia di lavoratori che già usufruivano degli ammortizzatori sociali e che ora si ritrovano senza lavoro.

Tutto questo dopo che sei mesi fa l’azienda aveva varato un nuovo piano industriale che prevedeva investimenti fino al 2021 e aumento delle ore di lavoro negli stabilimenti di Napoli e Carinaro, dove centinaia di lavoratori ancora non hanno trovato la piena saturazione, contrariamente a quanto previsto dagli accordi del 2015 e che ancora aspettano le ulteriori e nuove reindustrializzazioni previste dalle diverse intese, per poter ritornare a produrre.

Ora tutto cambia di nuovo, con l’azienda che lascia la nostra regione per andare ad investire 70 milioni di euro al Nord.

Siamo di fronte all’ennesimo grave danno per gli apparati industriali in Campania, oltre ad essere preoccupati per il futuro. Il Mise e il ministro Di Maio intervengano in prima persona convocando nuovamente azienda ed organizzazioni sindacali per scongiurare l’ennesima crisi industriale della Campania”.

È quanto dichiarano in una nota congiunta il segretario generale Cgil Campania, Nicola Ricci e il segretario generale Fiom Cgil Campania, Massimiliano Guglielmi.

“La chiusura del sito Whirlpool di Napoli lascerà senza lavoro oltre 400 dipendenti dall’oggi al domani. L’azienda ha deciso incomprensibilmente di penalizzare uno stabilimento dalla massima produttività. Proprio l’insediamento industriale di Napoli infatti, è stato premiato con relative certificazioni per ben quattro volte. Primo in Italia.

Una mazzata terribile per una squadra di lavoratori che in questi anni, nonostante fosse regolarizzata con contrati di solidarietà, ha messo in campo un’opera eccezionale rendendo il sito un fiore all’occhiello per il brand. Uomini e donne portati oltre il limite fisico e mentale in nome della massima produttività, che hanno lavorato letteralmente senza mai fermarsi, evitando persino di bere acqua per non andare in bagno lasciando la propria postazione.

Condizioni di lavoro intense e durissime che meritavano un premio, ed invece i vertici hanno disatteso le promesse dei mesi scorsi, lasciando tutti nello sconforto più totale”. Lo ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, che ha incontrato i dipendenti in presidio permanente all’esterno del sito Whirlpool di via Argine.

“E’ l’ennesimo schiaffo al Mezzogiorno, il solito colpo basso e meschino rifilato all’industria nostrana che, di questo passo – ha proseguito Borrelli – non riuscirà mai a competere con l’indotto settentrionale.

Si tratta purtroppo degli strascichi di quello che possiamo definire “effetto Salvini”: penalizzare il sud, a discapito di un nord sempre più forte, rimarcando le già sostanziali differenze.

Il ministro dell’Interno la smetta di venire qui in Campania per la sua mera propaganda elettorale, la faccia finita di riempirsi la bocca con la parola Meridione, e faccia finalmente qualcosa di serio e concreto per aiutare la nostra terra. Questi lavoratori, adesso, meritano risposte”.

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