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Chiude “Pompeii Theatrum Mundi 2019”

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POMPEI – La rassegna estiva di drammaturgia antica POMPEII THEATRUM MUNDI 2019 promossa dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale al Teatro Grande del Parco Archeologico di Pompei, ha registrato anche quest’anno un grande successo di pubblico e una importante attenzione della critica specializzata e della stampa in generale.

Dei quattro spettacoli in programma tra il 20 giugno e il 13 luglio 2019 nella suggestiva cornice del teatro romano del sito archeologico, ben tre – ovvero La tempesta di Shakespeare nella messa in scena di Luca De Fusco, Edipo a Colono nella riscrittura di Ruggero Cappuccio con la regia del maestro lituano Rimas Tuminas e il Satyricon di Francesco Piccolo da Petronio con la regia di Andrea De Rosa – sono state produzioni commissionate e rappresentate in prima assoluta alla rassegna. Ad esse si è aggiunto, a ridosso della prima mondiale a Matera del 6 e 7 luglio, lo spettacolo di danza Il Paradiso perduto. Leela, firmato dalla coreografa Noa Wertheim con la compagnia israeliana Vertigo Dance Company, che ha chiuso la rassegna.

4 titoli dunque per una proposta impegnativa e di prestigio che il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Luca De Fusco ha realizzato d’intesa con il Parco Archeologico di Pompei e in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Teatro Nazionale di Genova, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Fondazione Matera Basilicata 2019.

12 rappresentazioni complessive – 3 per ognuno dei 4 titoli del programma – che hanno registrato un’affluenza di oltre 12.000 spettatori, con sold out per 9 erate su 12, con un riempimento del 98% e un’incidenza significativa del pubblico under 30 e la presenza di circa 280 giornalisti delle testate regionali, nazionali, tra i quali i maggiori critici di teatro italiani e alcune presenze di stampa internazionale.

«Un bilancio – dichiara il direttore Luca De Fusco – più che positivo e soddisfacente, per questa giovane creatura al suo solo terzo anno di vita ma più che mai autorevole. La dimostrazione che il progetto condiviso con il direttore generale Massimo Osanna di coniugare la potenza del Teatro Grande di Pompei e le opere altrettanto potenti dei classici del teatro si è rivelato vincente, rafforzato quest’anno dalla più organica collaborazione di coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia».

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