NAPOLI (di Raffaele De Lucia)- Oggi “Il nostro maggio…la nostra Napoli!” fa tappa in un luogo poco conosciuto da napoletani e turisti: il Museo Anatomico dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Situato nella città di Napoli, ubicato presso l’istituto di anatomia umana nei chiostri di Santa Patrizia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” è uno dei musei di anatomia più importanti al mondo e contiene addirittura un omero preparato dal grande anatomista fiammingo Andrea Vesalio nel XVI secolo.
Creato tra la fine del XVIII secolo e l’inizio dell’XIX secolo, principalmente a scopo didattico e grazie ad una serie di collezioni che vi furono collocate in seguito all’affermazione delle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin. Chiuso dopo un lungo periodo di restauro, è stato riaperto al pubblico nel 2015.
Nel museo è presente una sezione relativa all’anatomia normale, in cui è possibile trovare, tra l’altro, una raccolta di organi in cera curata da Francesco Citarelli e una sequenza di organi interni, molti dei quali essiccati.
Vi è poi una sezione interessata all’anatomia patologica, quella branca della scienza anatomica che studia le malformazioni dovute ad alterazioni provocate dalle malattie; qui, sono conservati feti malformati, teste ciclopiche (dotate di un solo occhio) e numerosi reperti di mostruosità in formalina o alcool.