CALVANICO (Salerno)- Enogastronomia, cultura, tradizione e musica popolare: prende il via la 38esima edizione della Sagra della Castagna di Calvanico, in cartellone dal 14 al 16 ottobre 2016 nel cuore del borgo più alto della Valle dell’Irno, in piazzale Europa, a 600 metri sul livello del mare, ai piedi del monte San Michele.
La manifestazione, promossa dalla Parrocchia del S. S. Salvatore, diretta da Don Vincenzo Pierri, con il patrocinio del comune di Calvanico, rappresenta una delle iniziative più longeve della provincia di Salerno, che si avvia allla 40esima edizione.Un momento di forte aggregazione sociale e sinergia, che coinvolge tutta la comunità di circa 1.200 abitanti, nel tentativo di valorizzare la castagna, produzione tipica del territorio insieme alla nocciola. Giovani, famiglie, bambini, anziani, comitati parrocchiali ed associazioni lavorano attivamente alla realizzazione dell’evento che intende mantenere viva la cultura locale, fondata su un’antica vocazione contadina che oggi rivive attraverso il turismo rurale.Non solo degustazione di ricette tipiche della tradizione, custodite gelosamente e tramandate di madre in figlia, di generazione in generazione, ma anche una full immersion nel paesaggio naturale, con passeggiate tra i sentieri per respirare aria sana, lontani dallo smog della città. Uno stile di vita semplice, con tempi rallentati, mentre a fare da cornice gli alberi secolari dei castagneti che si riversano sulle strade con lo spettacolo dei ricci che mostrano il loro frutto prezioso, tra i profumi del bosco e i colori vivaci dell’autunno. La possibilità di farsi invadere dalla bellezza dell’area dei vecchi Mulini, l’oasi di Frassineto, la chiesa di San Gerardo a Capo Calvanico o decidere di salire ancora più su e spingersi fino a Pizzo San Michele.Alla visione green e naturalistica, si aggiunge il recupero del patrimonio storico-architettonico. Il ricavato della kermesse sarà devoluto, infatti, per la ristrutturazione del complesso ecclesiale del S. S. Salvatore, luogo di culto che ha subito gravi danni durante il terremoto dell’80. “Investire su un prodotto che la propria terra offre è motivo di grande orgoglio ed è una gioia riuscire a proporlo agli altri, trasformato in pietanze a chilometro zero, dalla natura alla tavola – sottolinea Don Vincenzo Pierri – È un’occasione di aggregazione sociale, di riscoperta del territorio e delle proprie radici, imprescindibile per una società che vuole aprirsi al mondo. Un momento per ritrovare la propria identità collettiva, per poi aprirsi ad un universo globale. Quest’anno, inoltre, la Sagra della Castagna assume una connotazione ancora più forte, perché sarà dedicata al recupero della chiesa parrocchiale, il cuore pulsante della nostra comunità”.L’inaugurazione è prevista per venerdì 14 ottobre alle ore 18, con l’apertura degli stand enogastronomici, dove sarà possibile degustare i piatti tipici della tradizione a base di castagne e funghi, le paste fresche fatte a mano, i fusilli alla boscaiola con i porcini, il “mallone”, i secondi a base di carne, le caldarroste con il loro profumo inebriante e i dessert, tra cui il castagnaccio, i bignè e i tronchi sempre a base di castagne e nocciole. Immancabile il calzoncello di castagne, dolce simbolo e fiore all’occhiello della terra calvanicense.