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“O teng’ e to dong'”, il tampone solidale a Napoli Est

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NAPOLI – Ha preso il via stamattina alla Fondazione Famiglia di Maria “O teng’ e to dong'”, il tampone solidale messo in campo dalla insieme a Fast, Farmacisti Attivi sul Territorio e la Farmacia Centrale Ciamillo. Circa 50 persone sono state testate con il tampone orofaringeo rapido. A partire da sabato prossimo i test saranno aperti anche al resto del territorio della sesta municipalità, Barra San Giovanni e Ponticelli (previa prenotazione al numero 0817520818).
“Quella che abbiamo messo in campo è una grande operazione che ci ha permesso di immettere il seme della prevenzione – ha spiegato la presidente della Fondazione, Anna Riccardi – Effettuare il tampone rapido, sottolineiamo che non si tratta di quello molecolare che è l’unico che al 100% garantisce l’indagine dei positivi e dei negativi, ci consente di prenderci cura della salute di ognuno di noi, attraverso la tutela dei luoghi, degli spazi e degli ambienti che frequentiamo. E allora le famiglie della Fondazione che spesso, non abbiamo paura di dirlo, sono fragili economicamente e culturalmente, devono sempre sapere che qui possono trovare un presidio di giustizia sociale”.
Questa iniziativa di tampone solidale è stata resa possibile grazie alle donazioni di numerosi sponsor perché, prosegue Anna Riccardi, “i tamponi hanno un costo, ma qui il costo non esiste, ce ne facciamo carico noi, Fast, i tanti cittadini che ci stanno accompagnando con i loro piccoli bonifici. Qui non si fanno chiacchiere, non si fanno passerelle, qui si mette in campo il fare, quel fare che non ha un interesse personale ma ha tanto interesse di collettività. La pandemia, mi dispiace dirlo, non ci ha resi tutti più buoni, non ci ha resi una comunità, anzi ci sta differenziando. Fare la pandemia in un luogo in cui in 30mq ci sono 7 persone tra adulti e bambini è un po’ differente rispetto a farla su un terrazzo che si affaccia sul mare di Mergellina, come si vede sui social. Noi qui a Napoli Est il mare purtroppo ce l’abbiamo ma non ci possiamo affacciare, a noi è sottratto il mare, a noi è sottratta quella visione di prospettiva e di uguaglianza sociale. Qui le opportunità non sono uguali per tutti e allora la Fondazione doveva offrire l’opportunità concreta di essere tutti uguali, in questo caso cominciando dalla prevenzione”.

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