ISCHIA – Durante il settimo giorno dell’Ischia Film Festival si è si è tenuta l’ultima masterclass alla Colombaia di Luchino Visconti. L’attore Stellan Skarsgård è stato insignito del Premio alla carriera, in un incontro moderato da Antonio Capellupo. Durante la masterclass l’attore ha ripercorso alcuni momenti chiave della propria carriera e non sono mancati i consigli per i giovani cineasti presenti nel pubblico: “Quando vengo contattato da un giovane regista appena uscito da una scuola di cinema sono sempre interessato, perché ha qualcosa che non conosco, ed è questo che va protetto.”Successivamente Skarsgård ha riflettuto sul rapporto fra cinema e nuove tecnologie: “L’intelligenza artificiale è uno strumento, stupido come ogni strumento. Ad esempio il CGI è stato un grande valore per noi, ma molte volte è stato usato male. Dipende da chi lo utilizza e come. La differenza è che l’AI non può scrivere nulla che non sia già stato scritto, perché questa è l’arte: qualcosa di unico, una combinazione unica di ingredienti.”
Nel corso della serata il Direttore Michelangelo Messina ha poi dato il benvenuto ai diversi ospiti presenti all’Ischia Film Festival per presentare i propri film.
In Cattedrale dell’Assunta si è tenuta l’anteprima assoluta del cortometraggio nella sezione Location Negata “Tundra”, di Andrea Borgo. Prima della proiezione il giovane regista ha dialogato con Giuseppe Carrieri e Aurora Cecchi, spiegando che “durante il mio periodo di ricerca per il cortometraggio vivere a contatto con le persone è stata l’esperienza che mi ha cambiato di più”.
Successivamente, in occasione della proiezione del film “Caracas” è stato ospite del Festival Marco D’Amore. L’attore e regista, parlando dell’aspetto visivo del film col Presidente Onorario del Festival Gianni Canova, ha ammesso: “La zona di Napoli Ferrovia passa dall’avere un ruolo reale a uno della coscienza. La città diventa protagonista, volevo che sudasse, spingesse, respirasse, attraesse a sè. Partendo da questo abbiamo cominciato a costruire una dimensione di luce, buio, di ombra, di questo sentimento che volevamo diventasse la città”. D’Amore ha poi parlato del rapporto lavorativo con Toni Servillo: “Ho sempre conservato nei suoi confronti un sentimento di pudore, non mi sono mai avvicinato troppo perché è un atteggiamento doveroso da parte di un alunno nei confronti del proprio maestro, ma qui gli ho proposto di invertire i ruoli. Il primo giorno di riprese mi ha guardato e mi ha detto «io sono qui per mettermi a servizio del film»”.
A Piazzale delle Armi è stato quindi presentato in anteprima campana il cortometraggio in concorso “Things Unheard Of” di Ramazan Kılıç, e a seguire, si è tenuta l’anteprima italiana del lungometraggio in concorso “Cold Sigh” della regista Nahid Sedigh.
Infine, a Casa del Sole si è tenuta la presentazione del corto in concorso “Aqueronte” di Manuel Muñoz Rivas, seguito dall’anteprima campana di “Pele de Vidro” di Denise Zmekhol. La regista ha presentato il film, introdotta da Antonio Capellupo, e ha spiegato: “Ho iniziato a filmare quando ho saputo che l’edificio che costruì mio padre a San Paolo era stato occupato da numerosi senzatetto. Non tornavo in Brasile da 20 anni e non avevo idea di quello che era successo. Il film mi ha permesso di tornare indietro per cercare mio padre e conoscere le persone dentro l’edificio.”