(ANSA) – NAPOLI Nel 2022 è stata capitale della cultura, ora Procida può vantare un nuovo primato. La sua ossidiana, il vetro vulcanico nero incastonato fra i depositi della breccia museo in varie parti dell’isola, ha avuto un inaspettato uso preistorico e serviva come materiale abrasivo per lisciare gli scafi delle imbarcazioni. Di questo e di molti altri argomenti tratta il libro: “L’oro nero del Mediterraneo. L’Ossidiana nella preistoria”, edito da Museo civico “S.Tusa” di Procida e Villaggio Letterario, che sarà presentato venerdì alle 17.30 presso la Necropoli paleocristiana di Pozzuoli. La scoperta è merito di un gruppo di studiosi che ha effettuato scavi e ricerche nell’isolotto di Vivara. Il volume illustra l’importanza che ebbe l’ossidiana come materiale per realizzare gli indispensabili strumenti da taglio e da caccia, prima della scoperta dei metalli. Alla presentazione, con gli autori Franco Foresta Martin e Nicola Scotto Di Carlo, dialogheranno Massimiliano Marazzi già professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, l’archeologa Federica Bertino e il giornalista Pasquale Raicaldo. Modererà l’incontro Gianni Ambrosino direttore Vg21. L’evento rientra nell’ambito della terza edizione della rassegna “Vivere nel vulcano 2024” è sarà preceduta alle 15.30 dalla esposizione e premiazione degli scatti dei vincitori “Fotografie delle Scienze naturali” selezionati tra le centinaia di foto degli alunni dell’I.C. IV Pergolesi e dell’I.C. V Artiaco di Pozzuoli e dal vernissage della mostra interamente dedicata alla fotografia dei vulcani “Terre vulcaniche del Mediterraneo” del foto reporter Vittorio Sciosia. La mostra è curata da Anna Russolillo, Sonia Gervasio e Anna Abbate.