SAN GIORGIO A CREMANO – “Cari concittadini, oggi è la Giornata della memoria.
Un giorno in cui si ricorda il periodo più buio che abbiamo vissuto nella storia, ma anche di riflessione e presa di coscienza dello sterminio del popolo ebraico e non solo da parte della furia nazista, durante il II conflitto mondiale.
Quando si vedono scene di mani alzate nel ricordo del fascismo e di Mussolini si dovrebbe aver presenti le scene di quell’orrore realizzato anche grazie alla collaborazione del fascismo alleato di ferro di Adolf hitler!
Sei milioni di ebrei furono massacrati nei campi di concentramento; vere e proprie fabbriche di morte in cui i nazisti agivano con metodicità, considerando uomini, donne e bambini “articoli di merce” di cui si teneva la contabilità.
Ogni anno, questa giornata istituita dal Parlamento italiano nel 2000 e poi dall’Onu nel 2005, ci consente di tenere acceso un faro di memoria sulla strage della Shoah; non solo per ricordare il passato ma anche per guardare al futuro, affinchè eventi straordinari come questo non accadano più.
Dovremmo sicuramente parlarne con maggiore frequenza e rispetto a questo punto, i docenti fanno un grande lavoro sul piano culturale ed educativo, ma è importante che ognuno di noi abbia la percezione profonda di quanto accaduto, perché – come disse Primo Levi – finché la concezione razzista sussiste, le conseguenze ci minacciano”.
La storia ha lasciato un’eco inquietante nella nostra mente, però questo eccezionale capitolo di storia – ancora così vicino nel tempo e nello spazio -rischia di essere cancellato dalle nostre menti.
Ecco, questo non deve accadere se vogliamo costruire un futuro più giusto e più equo.
Il nazismo fu la punta di un enorme iceberg galleggiante in un grande mare di incredibili, tragici avvenimenti; di milioni di vite umane recise; di particolari episodi che fanno rabbrividire.
Quello che hanno fatto i nazisti in collaborazione con i fascisti e altri totalitarismi in quegli anni ci pone il problema dei limiti dell’umanità dei popoli, della mancanza di principi morali messi da parte per lasciare posto a torture e umiliazioni.
Ricordiamo il passato e guardiano al presente con occhio attento se vogliamo evitare il rischio di un futuro in cui un “raptus sterminatore” ripeta quanto già accaduto oltre mezzo secolo fa”.