CASTEL VOLTURNO – Fu l’azione di sangue più efferata firmata nel 2008 dall’ala stragista del clan dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola, ma anche la più emblematica; la strage di Castel Volturno, con sei morti innocenti, tutti immigrati ghanesi, ammazzati con 122 proiettili sparati da pistole e Kalashnikov, solo perché neri.
Il settimo Joseph Ayimbora, testimone oculare che testimoniò con i sicari, morì alcuni anni dopo. Un eccidio dalla connotazione razzista, come stabilito dalla giustizia che ha condannato definitivamente i sicari.
Dieci anni dopo, fioccano le commemorazioni della strage; due gli eventi previsti oggi: il primo istituzionale in Comune, quindi la preghiera Interreligiosa dinanzi al luogo dell’agguato, il km 43 della Domitiana. Al Municipio hanno preso parte 85 ragazzi delle terze medie della scuola Giuseppe Garibaldi, la maggior parte dei quali non sapeva cosa fosse successo 10 anni fa.