NAPOLI – Mentre l’Italia intera piange ancora la povera Giulia Cecchettin , uccisa dal suo ex ragazzo, un’altra vicenda di violenza sulle donne spunta fuori. Questa volta a Napoli. Vittima una ragazzina di 18 anni, che denuncia di essere stata costretta a subire violenze sessuale da parte di due ragazzi che aveva conosciuto nel corso della stessa serata ai Quartieri Spagnoli, nel pieno della movida.

La ragazza avrebbe accettato di isolarsi assieme a uno dei due giovani, mostrandosi disponibile rispetto alle avances che le erano state rivolte, ma ha anche ribadito un concetto con fermezza: «Mi hanno costretta a consumare atti sessuali in auto, mai lo avrei fatto con due persone. Ho chiesto di smetterla, non mi hanno ascoltato».

Se l’ipotesi di violenza sessuale di gruppo fosse confermato si parlerebbe di un reato condannabile con una pena fino a quattordici anni di reclusione. Gli inquirenti ora stanno ricostruendo la vicenda e verificando la testimonianza della ragazza.

“Bisogna al più presto fare luce su ciò che è accaduto. Se lo stupro fosse confermato allora bisognerà individuare al più presto gli aggressori ed arrestarli.”- commenta così il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Le denunce aumentano , segno che ora c’è più consapevolezza e meno paura ma bisogna fare di più per fermare le violenze e le stragi. 

 

Il caso di Giulia ci ha fatto inorridire tutti e ci ha resi assetati di giustizia. Ma essa deve essere sempre e non solo quando si arriva alle tragedie da prima pagina.

‘Mai più’- si dice sempre in questi casi. Che ipocrisia. Lo sappiamo bene tutti, e non lo si neghi, che, invece, accadrà ancora, accadrà finché le leggi saranno queste, fino a che non ci sarà la certezza delle condanne, finché non ci sarà prevenzione e monitoraggio, veri.

Si è tanto bravi a sbattere i mostri in prima pagina, ma a parte rare eccezioni in cui si parla di devianze mentali gravi, sono quegli stessi ’mostri’ creati dalla nostra società patriarcale, maschilista e misogina. Il cambiamento, oltre che giuridico e penale, deve essere culturale.”

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