NAPOLI – Nonostante l’ordigno davanti alla pizzeria Sorbillo e le bombe di Afragola, nel 2018 sono calati gli omicidi di camorra, le rapine e i reati commessi dalla criminalità minorile.
Quello che però ha caratterizzato dal punto di vista giudiziario l’anno appena finito è quella che il procuratore generale, Luigi Riello, chiama la mutazione genetica della camorra.
Ovvero, la commistione nelle sue attività di notabili e persone insospettabili.
A loro l’appello a non fare affari con la camorra, lanciato durante la conferenza di presentazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019 dal presidente della Corte d’Appello di Napoli, Giuseppe de Carolis e dal procuratore Luigi Riello.