SACAFATI – Dopo ventisei anni, ovvero dalla confisca degli anni 90, il bene del clan Galasso torna alla città di Scafati e sarà affidato ad un’associazione che darà luogo in quello che fu il fortino della malavita, ad un nuovo presidio di legalità.
Questa mattina, su disposizione della Triade commissariale presieduta dal prefetto Giorgio Manari, gli agenti della polizia municipale guidati dal comandante Giovanni Forgione, hanno dato il via allo sgombero dell’intero lotto per liberare l’area. Insieme ai vigili urbani anche i carabinieri, i vigili del fuoco e presenti tra l’altro i responsabili dell’agenzia nazionale dei beni confiscati. Uno spazio di 11mila ettari, vicinissimo all’attuale caserma della Finanza della Compagnia di Scafati: un terreno in cui si coltiva il cipollotto Dop dell’Agro Sarnese Nocerino.
Presente alla conferenza stampa di presentazione dell’operazione coadiuvata dalla Procura di Nocera e dalla prefettura di Salerno, anche il prefetto uscente Salvatore Malfi: “Questa operazione ha un forte valore simbolico e culturale per la città, un esempio di lotta alla criminalità. E’ una svolta nel combattimento ai clan, mettendo le mani sui loro beni: una gran bella cosa, poi, quando lo fa una commissione e non solo un’amministrazione comunale è ancora più sorprendente. È un risultato importante per Scafati dopo lo scioglimento per camorra che rappresenta un modo per ripristinare la democrazia nella città”.