NAPOLI – Il mare per molti rappresenta libertà, dà un senso di spensieratezza. Qualcuno però prende tropo alla lettera il concetto di libertà sentendosi esentato da ogni regola e legge. O semplicemente la salsedine incrosta le sinapsi e i collegamenti tra cervello e muscoli si inceppano e il corpo dà vita alle azioni più insensate e scellerate.
Così mentre Elvira Zibra perse la vita, dopo essere stata travolta da una moto lanciata a tutta velocità proprio sul lungomare, quello di Napoli, mentre a Fuorigrotta un 74enne è stato investito, restando ucciso, da un’auto pirata, mentre un anno fa i giovani Kekko e Lucia perdevano la vita dopo essere stati travolti da un’auto guidata da chi era sotto gli effetti di alcol e droga, continuano imperterrite le peripezie folli in sella a moto e scooter, immortalate e postate sui social. Le location preferite dai centauri sprezzanti del pericolo sono soprattutto i tunnel e, appunto, il lungomare. Come si vede anche dall’ultima segnalazione ricevuta dal deputato dall’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
“È sempre più evidente che la mattanza a cui stiamo assistendo impotenti e pietrificati non è casuale”- dichiara Borrelli-“ non si tratta di tragedie inevitabili e accidentali, ma parliamo di vite spezzate dall’incoscienza, dalla follia, da azioni criminali. Quindi per fermare questi stragi si può e si deve fare qualcosa ma è altrettanto evidente che questo Governo, nonostante gli appelli delle associazioni di pedoni e di ciclisti, delle famiglie che hanno perso dei cari per mano di pirati della strada, dei tanti cittadini impauriti e disperati, non abbia intenzione di contrastare il fenomeno né tantomeno di punire i delinquenti a due e a quattro ruote. Noi continueremo a chiedere l’installazione di dossi e dispositivi anti-velocità e soprattutto azioni concrete contro i delinquenti della strada ridando maggiori poteri alle istituzioni locali.
Infatti stasera alle 21 saremo a via Terracina per commemorare Kekko e Lucia e gridare a gran voce di mettere fine a questa mattanza.“