ROMA – Sono 414 i guariti in Italia, 138 in più rispetto a ieri, non ci sono criticità nei nostri ospedali, compresi quelli della Lombardia che sono oberati di lavoro”. Finalmente parole positive e che destano speranza in un miglioramento della emergenza Coronavirus quelle del commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile.
Sono 3.296 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri e 148 i morti.
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.777 i malati in Lombardia, 658 in Emilia Romagna, 380 in Veneto, 106 in Piemonte, 120 nelle Marche, 45 in Campania, 21 in Liguria, 60 in Toscana, 41 nel Lazio, 21 in Friuli Venezia Giulia, 16 in Sicilia, 12 in Puglia, 8 in Abruzzo, 7 in Trentino, 7 in Molise, 9 in Umbria, 1 in provincia di Bolzano, 2 in Calabria, 2 in Sardegna, uno in Basilicata, e 2 Valle d’Aosta.
Le vittime sono 98 in Lombardia, 30 in Emilia Romagna, 10 in Veneto, 4 nelle Marche, 3 in Liguria e uno in Puglia.
Complessivamente sono finora 3.858 i contagiati totali dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 32.362, dei quali oltre oltre 27mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 58 tamponi. Sette di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Abbiamo stanziato 7,5 miliardi a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno affrontando quest’emergenza”, ha annunciato il premier Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri, aggiungendo che si tratta di “misure straordinarie e urgenti”.
“E’ previsto che sia sentita la commissione Ue in questo iter a cui stiamo lavorando per creare questo scostamento rispetto agli obiettivi programmatici. Non facciamo un salto nel buio, possiamo già dichiarare che c’è la piena sensibilità della commissione Ue a comprendere l’emergenza che stiamo attraversando. Non ci aspettiamo nessuna distonia rispetto all’atteggiamento” dell’Ue, ha proseguito il premier. Quanto alla possibilità di prorogare la chiusura delle scuole ha detto: “Vedremo. Ovviamente in prossimità della scadenza, con un certo anticipo per evitare incertezza, torneremo a fare un aggiornamento. In questo momento non lo so neanche io, dobbiamo sempre ragionare nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità”.
I 7,5 miliardi a disposizione per il prossimo decreto sul Coronavirus “sono risorse significative e ci consentono di fare fronte alle esigenze immediate” dell’emergenza, ha spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ricordando che il nuovo decreto “non esaurisce gli interventi necessari: il governo è al lavoro per accelerare lo sblocco degli investimenti e il sostegno alla crescita”. Lo scostamento dall’indebitamento per il nuovo decreto sarà di “7,5 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare: tecnicamente sono 6,35 miliardi in termini di indebitamento”, ha detto il ministro dell’Economia, spiegando che “è’ già partita la lettera che informa” l’Ue “di questo scostamento, siamo in costante contatto e da questo punto di vista non esiste alcun problema”, nemmeno sulla “piena sostenibilità per la finanza pubblica di queste misure”.
Nel decreto inoltre ci saranno anche “misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario” e “risorse per il Servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze dell’ordine, misure – ha detto Gualtieri – che ci consentiranno di sostenere i redditi e salvaguardare l’occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali” perché “nessuno deve perdere lavoro per coronavirus”.