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Da due anni subisce minacce e intimidazioni dai gestori dell’autorimessa rivale legati al Clan Mazzarella

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NAPOLI – Napoli e la sua periferia sono da anni sotto il dominio di due clan contrapposti che si contendono a suon di sparatorie, attentati e stese il territorio, l’Alleanza di Secondigliano ed il Clan Mazzarella.

È una camorra che diventa sempre più imprenditoriale e che non si limita a gestire il racket ed il traffico di stupefacenti ma, con i proventi di tali attività, è riuscita ad inquinare l’economia legale, facendo spesso ricorso a prestanome, prelevando e gestendo attività legali che però vengono portate avanti con metodi illegali e criminali facendo, in tal modo, concorrenza sleale ai competitor che debbono subire la pressione predatoria tramite minacce ed atti intimidatori.

A Forcella nel 2022 è stata avviata un’autorimessa gestita da alcuni soggetti ritenuti vicini a quel clan discendente dal gruppo criminale guidato da Michele Zaza, il contrabbandiere di Santa Lucia, legato a Cosa Nostra, divenuto il re del narcotrafficanti e del traffico delle “bionde”, i Mazzarella.

La pressione criminale di chi gestisce l’autorimessa si è subita fatta sentire. Infatti in zona è presente un altro garage il cui titolare ha subito, fin dall’apertura di quello dei Mazzarella, minacce e intimidazioni. Come la stessa vittima ha raccontato al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, il quale si è recato sul luogo per un sopralluogo documentando la situazione, dapprima i dipendenti della nuova autorimessa hanno occupato militarmente la strada limitando gli ingressi al garage concorrente veicolando gli automobilisti verso quello dei Mazzarella e poi, quando poi il titolare della vecchia autorimessa ha preso delle contromisure, questo è stato avvicinato e minacciato dal gestore della nuova autorimessa che dopo aver paventato conoscenze e familiari nella Polizia Municipale e nella magistratura lo avrebbe minacciato: “Arrenditi, qui vinciamo sempre noi. Ti mandiamo Bin Laden a metterti le bombe”.

Lo stesso Borrelli, dopo raccolto la testimonianza della vittima e aver documentato i traffici attorno all’autorimessa del clan, ha subito minacce e tentativi di aggressione, uno donna, che sarebbe la moglie del titolare ha tentato di sferrargli un pugno in faccia. Sono dovute intervenire tre pattuglie della Polizia di Stato che hanno identificato gli aggressori, ritenuti sempre legati al clan.

“Non farò mai alcun passo indietro, nemmeno di fronte a minacce ed aggressione.”- ha dichiarato il parlamentare- ”Il loro scopo è quello di intimidire e mettere paura, ma io ormai ci ho fatto il callo, il mio è quello di debellare la camorra dalla mia terra. Sono sempre più determinato su questo fronte. Cittadini, commercianti ed imprenditori devono però godere di maggiori tutele dallo Stato che deve garantire l’incolumità di chi denuncia e fare pulizia sulle strade e nelle attività economiche le quali richiederebbe controlli incrociati più approfonditi evitando così che gruppi criminali possano controllare il mercato facendo leva sulla legge della paura e dell’intimidazione attraverso attività predatorie. Sconfiggere i clan non è così semplice ma neanche impossibile come a volte si vuol far credere. Ciò che fa la differenza sono le motivazioni e la determinazione. Intorno ai garage privati si stanno muovendo interessi criminali torbidi.”

 

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