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Dal Corso Umberto a Piazza Garibaldi, gli stalli blu sequestrati dai mercatini della monnezza

NAPOLI – Dal Corso Umberto a Piazza Garibaldi le auto non trovano più spazio. Gli stalli blu sequestrati dai mercatini della monnezza e a parcheggiare sono il degrado e l’illegalità. Borrelli: “Nuovo progetto? Va bene ma basta con le solite levate di faccia, si passi ad una profonda e completa pulizia”

 

Via il decoro, via la legalità ma anche di posti auto non ve ne sono quasi più. Perché ormai da tempo a Napoli la zona della Stazione Centrale, da Porta Nolana a Porta Capuana, dal Corso Umberto a Piazza Garibaldi, non c’è un anfratto, un angolo di marciapiede e di strada libero. Tutto occupato dai teli e dalle “pezze” dei venditori abusivi dei cosiddetti “mercatini della monnezza”.

 

Un fenomeno esploso più di 10 anni fa e che avanza di giorno in giorno mangiando le speranze di residenti e commercianti della zona costretti a vivere e tirare avanti facendo gincana tra rifiuti, degrado, violenza, illegalità e criminalità. E, come già detto, anche tra la sempre più scarsa disponibilità di posti in cui parcheggiare dato che gli stalli delimitati dalle strisce blu diventano una sorta di area mercatale improvvisata e non autorizzata.

 

Ancora una volta diversi cittadini e comitati, come quello del Borgo Loreto, si rivolgono, dopo aver documentato la situazione, al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli per accendere i riflettori su una problematica divenuta ormai ingestibile ed inverosimile:

“Da tempo ormai la domenica, tra piazza Garibaldi (cuore della città, dove arrivano turisti) e inizio corso Umberto si svolgono mercatini a cielo aperto sui marciapiedi. Per non parlare della piazza centrale dove c’è la statua di Garibaldi che diventa un “ristorante” per tutti gli extracomunitari “

 

“Negli anni abbiamo assistito a vari tentativi di recuperare Piazza Garibaldi ma che alle fine si sono rivelati una semplice lavata di faccia” – dichiara Borrelli- “Nulla di più di un restyling edilizio e strutturale. Ora si parla di rigenerazione sociale condivisa. Sicuramente non mancano i buoni propositi ma spesso essi si scontrano con la dura realtà. Realtà che oggi è diventata, a causa dell’immobilismo e della forzata convivenza sublimata in connivenza, più di un’emergenza e che per gestirla richiederà sforzi maggiori di quelli messi su carta. Bei progetti, belle parole, belle idee ma la gente vuole vedere bei fatti, efficaci, rapidi e risolutivi. Piazza Nuova, va bene ma si cominci a riportare legalità e decoro con interventi di task force. Quindi il progetto lo appoggiamo e lo sosteniamo ma si pensi a fare, oltre alla lavata di faccia, una gran pulizia. “

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