Mentre il resto della città, grazie al turismo e alla ripresa economica ad esso collegato, guardano al futuro, Capodimonte con il Museo ed il Real Bosco fa un tutto nel passato. Non uno glorioso.
Sono infatti sempre più i cittadini insoddisfatti del lavoro dell’attuale direttore Eike Schmidt che lamentano le condizioni di degrado del bosco e l’incompiutezza del museo.
“Da 7 anni ci abito ed è molto doloroso constatare un enorme degrado, sporcizia, abbandono. Tutto il lavoro svolto dal Direttore Sylvain Bellenger in pochissimo tempo è stato reso vano.”- scrive ad esempio un utente di Facebook sul gruppo “Capodimonte Colli Aminei”.
Da tempo diversi cittadini si stanno rivolgendo anche al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli per puntare il dito contro la gestione Schmidt
“Sono fermi la Casa Coletta per la digitalizzazione, l’eremo dei Cappuccini per la scuola dei giardinieri, la casa Mimmo Jodice per la fotografia”.- scrivo uno di essi-” le residenze d’artista nella casa canonica, il completamento della chiesa San Gennaro, il percorso vita e il rinnovo dei campi di calcio .
Il grande Masterplan di Capodimonte non c’è più! Le panchine e le fontane sono senza manutenzione ordinaria.
Il comune del suo lato non ha mai compiuto il lavoro della via Santa Maria dei Monti e totalmente abbandonato il Garritone. Che vergogna!
Sospeso anche il museo Lia e Marcello Rumma.”
“La missione di Schmidt è partita male ed è proseguita peggio. Dopo la decisione di candidarsi come sindaco di Firenze avrebbe dovuto lasciare l’incarico di direttore di Capodimonte ma, purtroppo, l’attaccamento alle poltrone è molto più forte del senso di responsabilità e della dignità.
Vada a Firenze a fare il capo dell’opposizione dove si è candidato per la destra perdendo, visto che gli interessa alla politica, e lasci stare Capodimonte, di danni ne ha già fatti abbastanza. Già nei primi mesi del suo mandato ha lavorato poco e male. Adesso con il cumulo di poltrone tra l’altro in due città diverse la sua presenza si è ulteriormente ridotta.”- queste le parole di Borrelli.
