CASANDRINO – “Da quando ho aperto il mio bar ho subito due furti e tre tentati furti. Una spirale che mi sta mettendo in ginocchio. Finora ho subito danni per circa diecimila euro, in circa tre mesi di attività. Addirittura il primo tentativo l’ho subito ad agosto, quando il mio bar non era ancora aperto. La dinamica dei furti è quasi sempre la stessa, così come il modo di agire dei delinquenti: si tratta di gruppetti di cinque o sei persone che arrivano a bordo di auto potenti. I danni che sto subendo mi creano difficoltà di ogni tipo: sono 48 ore che non chiudo occhio, con la serranda rotta non ho potuto chiudere il locale e sono stato costretto a presidiarlo fino a quando mio fratello mi ha dato il cambio. Se va avanti così sto valutando la possibilità di chiudere”. Vincenzo Cimmino è il proprietario del bar Barakia di Casandrino, un locale inaugurato lo scorso 29 settembre. Da quanto ha aperto ha subito una serie di furti e tentativi di scassinamento che, di fatto, stanno minando la sua attività. Il fatto è stato segnalato al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Purtroppo – spiegano Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli – la delinquenza sta stroncando il tessuto economico. Fatti del genere sono all’ordine del giorno. Decine di imprenditori e commercianti sono costretti a subire furti e vessazioni di ogni genere. Una criticità che rischia di impoverire il territorio, costringendo tanti commercianti a chiudere i battenti. Occorre che lo Stato dia una risposta forte e determinata. Non si può prescindere da un programma di controllo del territorio che sia basato su un incremento delle unità a disposizione di carabinieri e polizia. Altrimenti saremo costretti ad assistere ad un processo di progressivo impoverimento del territorio che impatterà negativamente su tutto il circuito economico”.
Due furti e tre tentati furti in tre mesi, l’odissea del bar Barakia di Casandrino: “Se va avanti così devo chiudere”. Borrelli e Simioli: “La delinquenza sta stroncando il tessuto economico. Parliamo di danni da decine di migliaia di euro per un esercizio commerciale che ha aperto il 29 settembre. Serve una risposta determinata dello stato”“Da quando ho aperto il mio bar ho subito due furti e tre tentati furti. Una spirale che mi sta mettendo in ginocchio. Finora ho subito danni per circa diecimila euro, in circa tre mesi di attività. Addirittura il primo tentativo l’ho subito ad agosto, quando il mio bar non era ancora aperto. La dinamica dei furti è quasi sempre la stessa, così come il modo di agire dei delinquenti: si tratta di gruppetti di cinque o sei persone che arrivano a bordo di auto potenti. I danni che sto subendo mi creano difficoltà di ogni tipo: sono 48 ore che non chiudo occhio, con la serranda rotta non ho potuto chiudere il locale e sono stato costretto a presidiarlo fino a quando mio fratello mi ha dato il cambio. Se va avanti così sto valutando la possibilità di chiudere”. Vincenzo Cimmino è il proprietario del bar Barakia di Casandrino, un locale inaugurato lo scorso 29 settembre. Da quanto ha aperto ha subito una serie di furti e tentativi di scassinamento che, di fatto, stanno minando la sua attività. Il fatto è stato segnalato al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Purtroppo – spiegano Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli – la delinquenza sta stroncando il tessuto economico. Fatti del genere sono all’ordine del giorno. Decine di imprenditori e commercianti sono costretti a subire furti e vessazioni di ogni genere. Una criticità che rischia di impoverire il territorio, costringendo tanti commercianti a chiudere i battenti. Occorre che lo Stato dia una risposta forte e determinata. Non si può prescindere da un programma di controllo del territorio che sia basato su un incremento delle unità a disposizione di carabinieri e polizia. Altrimenti saremo costretti ad assistere ad un processo di progressivo impoverimento del territorio che impatterà negativamente su tutto il circuito economico”.
Pubblicato da Francesco Emilio Borrelli su Lunedì 9 dicembre 2019