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“Gli avvocati vanno pagati, no incarichi gratuiti”, l’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord ricorre al Tar contro il Comune di Marano

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NAPOLI – “Non si lavora gratis”: il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Napoli Nord ha deliberato di proporre ricorso al Tar avverso l’avviso pubblico di conferimento incarico “gratuito” deliberato dal Comune di Marano.

I fatti si riferiscono all’avviso pubblico del Comune di Marano di conferimento di “incarico gratuito” relativi al contenzioso tributario.

In estrema sintesi, l’amministrazione della città in provincia di Napoli ha “imposto per i suoi fiduciari di accettare zero euro come compenso per gli incarichi relativi a controversie di valore inferiore ad € 500,00”.

La richiesta, definita “assurda” dall’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, è stata portata alla luce dall’AIGA e dall’Associazione forense di Portici che hanno chiesto al Consiglio interventi a tutela dell’equo compenso.

L’appello non è rimasto inascoltato, anzi: dopo gli studi sulla fattibilità dell’impugnativa del predetto bando ad opera dell’avvocato Enzo Napolano (Coordinatore della Commissione Diritto e procedura Amministrativa) e la ragionevole fondatezza dello stesso rilevata, ora il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati è pronto a portare il caso dinanzi al TAR.

“Il Consiglio – spiega il presidente Gianfranco Mallardo – all’unanimità ha deciso di conferire incarico professionale all’avvocato Napolano affinché proponga ricorso innanzi al TAR, nell’interesse degli avvocati iscritti all’Albo avverso tale avviso pubblico che lede la professionalità di tutti i colleghi”.

“Si cerca in questo modo – continua Mallardo – di svilire la professionalità di tanti colleghi, riducendoli in alcuni casi alla stregua di meri passacarte”

La battaglia è solo al primo passo, fanno sapere dall’Ordine. Il Comune di Marano mirerebbe infatti, con la costituzione di un elenco di professionisti per il conferimento di incarichi nel contezioso tributario, a creare una lista di professionisti che, in vista di futuri incarichi, accetti per questi l’irragionevole principio della gratuità.

Questo in un panorama già complesso di per sé: “Già i livelli dei pagamenti – conclude Mallardo – erano scesi oltremodo e sotto i livelli dei minimi, ma arrivare alla gratuità degli incarichi questo era impensabile ed appare improponibile. No alla gratuità dell’incarico, non si lavora gratis. Non possiamo permetterlo”.

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