“L’arresto dell’insegnante è stata una notizia bellissima, ha completato già un tassello di questa inchiesta. È stato come togliere un peso dallo stomaco”, così ha esordito in diretta questa mattina ai microfoni di Storie Italiane con Eleonora Daniele su Rai1, la mamma di uno degli allievi vittima di abusi sessuali da parte dell’insegnante di sostegno in una scuola di Castellammare di Stabia.
“Erano abusi a livello sessuale, guardavano materiale pornografico e venivano raccontate storie di incontri con gli uomini”, ha continuato la donna, “Mio figlio veniva minacciato da questa insegnante, gli diceva che, se parlava, avendo un fidanzato poliziotto, noi genitori venivamo arrestati e lui portato in comunità. Si comprava gli studenti con le verifiche già fatte”.
“Questo è il mio ultimo anno in questa scuola, non voglio più lavorare così”, si sente in una nota audio estratta dalle chat dell’insegnante, “Secondo me le mamme si sono messe tutte insieme per fare questa cosa. Non esiste che per aver dato un pochino di amicizia ai ragazzi, per essere stata un po’ amica, io mi trovo nei guai. Non stanno bene con la testa né ragazzi né genitori”.
“Per me la scuola è stata una delusione totale, mi sarei aspettata più appoggio o di mantenere un ruolo neutrale”, ha commentato la mamma che ha frequentato lo stesso istituto da studentessa, “il beneficio del dubbio da un lato e dall’altro, perché capisco che la situazione è molto delicata, però essere abbandonati, penso non sia giusto nei confronti di ragazzi che hanno 12 anni, sono ancora bambini. Invece quella mattina, quando ci siamo recate a scuola, ci hanno solo saputo dire che i bambini avevano seri problemi psicologici, che erano diabolici e che erano degli hacker professionisti”.
“Era un’ottima insegnante dichiaravano i professori”, ha concluso infine la mamma, “è vero che a quest’età i ragazzi iniziano a scoprire il proprio corpo, la sessualità, ma è giusto che lo facciano ognuno con i propri tempi. Un’insegnante che a detta di mio figlio mostrava video porno e diceva ‘dovete guardare e imparare’, è gravissimo. Non sono ancora soddisfatta del tutto, anche se penso che non lo sarò mai. Io penso a mio figlio e a quello che ha subito, a quello che poi verrà. Spero non abbia ripercussioni nella sua vita, spero che si riprenda presto, solo questo voglio. La nostra battaglia è questa: non deve capitare più a nessun bambino”.