“Il disastro ambientale di Terra dei fuochi, come tutti tutti i disastri ambientali legati all’inquinamento e allo sversamento di rifiuti tossici sul territorio, non puo’ e non deve essere ignorato. Come non puo’ essere rimandata la necessita’ delle bonifiche.
Tuttavia, prima di arrivare a conclusioni scientifiche su conseguenze importanti sulla salute, occorre essere certi di almeno tre cose. In primo luogo, la rappresentativita’ del campione rispetto alla popolazione esposta, la rapresentativita’ dei casi selezionati rispetto alla totalità dei casi, sia come come tipologia sia come stadio della malattia.
Infine bisogna essere certi della geolocalizzazione dei casi, che possa permettere di quantizzare realmente le l’esposizione al rischio ambientale.
Inoltre, le analisi sulle matrici biologiche non bastano, occorre legarle e considerarle in maniera integrata con le analisi delle matrici ambientali: acqua, aria, suolo e alimenti.
Occorre un lavoro integrato che permetta di considerare in maniera organica esposizione e conseguenze, prima di trarre conclusioni le cui conseguenze possono essere incalcolabili su popolazioni gia’ duramente stressate”. Cosi’ il parere di Maria Triassi