SALERNO – Dal 23 al 24 novembre 2020 i Palombari del Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insi-diosi) di Napoli, hanno condotto delicate operazioni subacquee finalizzate alla localizzazione, identificazione e bonifica di ordigni esplosivi.
L’intervento è stato disposto dalla Prefettura di Napoli per la messa in sicurezza e la successiva libera fruibilità delle rotte di ingresso e uscita del porto commerciale di Salerno. Le operazioni hanno per-messo di rinvenire, una bomba d’aereo di 100 libbre risalente al secondo conflitto mondiale.
L’ordigno era stato segnalato dagli strumenti della ditta incaricata ad effettuare lavori di dragaggio nelle acquee del porto per l’ampliamento della rada principale e giaceva a una profondità di circa 14 mt.
Il residuato bellico rinvenuto è stato imbracato e recuperato con palloni di sollevamento dopodiché rimorchiato e posizionato in una zona di sicurezza individuata dalla competente Autorità Marittima, dove sono state messe in atto le consolidate procedure, in uso dai Palombari della Marina Militare, atte alla successiva neutralizzazione della intrinseca pericolosità.
Le operazioni di localizzazione, riconoscimento e rimozione, condotte dal responsabile delle opera-zioni, il Comandante del Nucleo S.D.A.I. di Napoli, Tenente di Vascello Gianfranco Tommasi, sono state condotte preservando l’ecosistema marino e senza causare danni a cose e persone.
E’ bene ricordare a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare, laghi e fiumi.
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina condu-cono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Durante l’anno in corso, i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 60.000 ordigni esplosivi di origine bellica, rinvenuti e neutralizzati nei mari.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità a mezzo ROV (veicoli filoguidati dalla superficie) oppure fino a 300 metri con intervento umano ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.