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Mentre in migliaia danno l’ultimo saluto a Santo, l’avvocato dell’assassino parla di “eccesso di legittima difesa”

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NAPOLI – Ieri pomeriggio, 6 novembre, si sono tenuti i funerali di Santo Romano. In migliaia si sono presentati per dare l’ultimo saluto al 19enne ucciso da un minorenne a colpi di pistola per una lite. Le esequie si sono tenute nella Chiesa Santa Maria Francesca delle Piaghe di Casoria.

Presente anche il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che dal primo istante si è mostrato vicino alla famiglia Romano.

 

I funerali sono stati così anche un’occasione per prendere decisioni riguardo al processo che dovrà svolgersi nei confronti del 17enne imputato per omicidio. Infatti dopo l’ennesima dichiarazione dell’avvocato difensore del killer, reo-confesso, di Santo, che ha parlato di una sorta di “legittima difesa”, una tesi accolta soprattutto dagli amici dell’assassino che sui social lo esaltano e lo difendono mentre lui mostra al mondo non le tre dita a simboleggiare una pistola ma il dito medio (come a dire: dopo aver sparato, vi frego tutti), il deputato assieme a diversi parenti ed amici della giovane vittima hanno  concordato insieme di segnalare il legale all’ordine degli avvocati  per il comportamento deontologicamente scorretto con ricostruzioni e interventi contraddittori e poco attenti al dolore della famiglia e degli amici di Santo.

 

Nel frattempo, però, nei confronti dell’avvocato Luca Raviele è stata espressa solidarietà dal presidente delle Camere Penali di Napoli. Il professionista ha presentato ieri una denuncia dopo avere ricevuto delle minacce non meglio specificate legate alla sua attività di difensore del ragazzino che la notte a cavallo tra l’1 e il 2 novembre scorsi ha sparato e ucciso Romano. Per l’associazione il professionista sarebbe stato preso di mira da ignoti “solo per avere semplicemente esercitato il diritto di difesa in favore del proprio assistito”

“Una cosa è fare l’avvocato difensore, un ‘altra è fare il portavoce di un assassino e provocare clamore mediatico. – commenta Borrelli- “Siamo solidali con chiunque venga minacciato e offeso in una società dove la violenza e il crimine la fanno da padroni. Quindi totale solidarietà a questo avvocato dell’assassino per quello che ha denunciato però lo invitiamo a non ‘perseguitare’, la famiglia di Santo.  Deplorevole anche chi sta al suo gioco  e lo asseconda. Una cosa è il diritto alla difesa altro è screditare una vittima e minimizzare un feroce e ingiustificabile assassinio.

Certe posizioni hanno fatto esaltare giovani criminali sui social e hanno messo in discussione la morale e l’etica di una vittima, Santo era incensurato, mentre sul capo del suo assistito pendono numerosi capi di imputazione. Non permetteremo di rigirare la frittata, la vittima è Santo. Questa storia deve concludersi in un solo modo con la condanna al massimo della pena di chi si è reso protagonista di un delitto mostruoso, dei suoi complici e di chi ha procurato loro l’arma da fuoco.”

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