NAPOLI – Il cantiere per i lavori di restyling di Porta Capuana, nel cuore di Napoli, finanziati nell’ambito del Grande Progetto Unesco, è rimasto vuoto.
L’impresa appaltatrice dei lavori ha ritirato uomini e mezzi dopo aver denunciato in questura due giorni consecutivi di minacce e pressioni da parte del racket delle estorsioni.
Martedì mattina la prima ‘richiesta’ di un uomo in scooter, protetto da un casco integrale: “Chiudete il cantiere e venite a parlare, altrimenti vi spariamo uno ad uno”.
Episodio subito denunciato alla Polizia di Stato, mentre gli operai riferivano di aver visto l’uomo del racket girare ancora nei pressi del cantiere. Ieri mattina l’uomo si è ripresentato agli operai ribadendo le minacce in tono ancora più acceso.
Di fronte alle nuove minacce, anche queste denunciate alla Polizia, la sede centrale della ditta – la Spinosa Costruzioni di Isernia – ha deciso di sospendere le attività e far tornare a casa sia la squadra che i macchinari.
“L’ennesimo ed inaccettabile affronto della camorra anche sui lavori Unesco di Porta Capuana. Non possiamo restare silenti e darla vinta a questi criminali. La risposta deve essere chiara ed immediata. Quel cantiere va riaperto subito, anche con un presidio fisso, se necessario, delle forze di polizia. Rivolgo un appello al Sindaco e agli Assessori competenti: riapriamo subito quel cantiere. Io ci sto. E voi?”. Così Giampiero Perrella, Presidente della IV Municipalità di Napoli.
“I lavori Unesco che presto interesseranno anche altre zone del Centro storico come via Tribunali -continua Perrella- non possono fermarsi perché la camorra ha deciso di metterci le mani sopra. Un’impresa costretta ad abbandonare la città è una sconfitta per tutti e soprattutto per lo Stato.
Alimenta paura e genera smarrimento collettivo. Proprio quello che i clan cercano di fare ogni giorno attraverso minacce ed estorsioni. La nostra Municipalità ha bisogno di aiuto e risorse perché da sola non ha gli strumenti per farcela. Ormai ogni mese ci troviamo a commentare fatti di sangue o episodi di intimidazioni e, nel frattempo, gli strumenti e gli uomini promessi dal Governo ancora non arrivano. I cittadini si sentono abbandonati e sappiamo perfettamente che solo con maggiori controlli e con la presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio si può davvero fare qualcosa. Chiediamo, dunque, misure immediate e straordinarie per questa città, perché continuare a dire che non c’è un’emergenza criminalità a Napoli non è, a nostro avviso, un modo per aiutarci”.
“Prefettura e Questura ci aiutino -conclude Perrella- perché oggi la criminalità ha preso di mira il cantiere di Porta Capuana, domani potrebbe accadere a quello di via Tribunali e dopo domani ad altri cantieri cittadini. Serve uno sforzo congiunto di tutti per dimostrare ai clan che la città non si lascia intimidire ed è pronta a qualsiasi cosa per difendere con forza i tanti imprenditori onesti ed i tanti cittadini per bene, che hanno il sacrosanto diritto a sicurezza e legalità”.
“Restiamo particolarmente amareggiati dinanzi alla notizia dell’impresa che ha deciso di abbandonare il cantiere Unesco di Porta Capuana a causa delle pressioni estorsive della malavita organizzata. Ciò non rappresenta altro che l’ennesima testimonianza di come la camorra crei solo devastazione sul piano sociale. La malavita organizzata spara ai bambini, impedisce lo sviluppo dei territori, stringe un cappio al collo dell’economia e fa vivere le persone nella paura. E pensare che c’è chi la difende e la considera un fenomeno tutto sommato accettabile”. Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride Marco Gaudini commentando la notizia riportata da “Il Mattino”. “L’azienda – proseguono Borrelli e Gaudini – è addirittura disposta a pagare le penali pur di andare via. E questo apre un altro tema: ci sono soggetti economici che sono disposti a rimetterci dei soldi pur di tagliare i ponti con il nostro territorio. Ci chiediamo, tra l’altro, come sia stato possibile che la Questura non abbia assistito l’azienda che pure aveva denunciato le pressioni da parte della camorra. Spesso parliamo dell’omertà ma in questo caso il muro era stato rotto, eppure è stato tutto inutile”. “L’abbandono del cantiere crea un’ulteriore problema legato alla viabilità. Lo stop ai lavori provocherà ulteriori disagi ai residenti. Nell’attesa che il cantiere venga riaperto e i lavori ricomincino, gli abitanti di Porta Capuana dovranno fare i conti con il traffico, lo smog e tutte le altre problematiche legate alla circolazione viaria”.