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Napoli, 30 anni fa ci lasciava Massimo Troisi

NAPOLI – In occasione del trentesimo anniversario della morte dell’indimenticabile e indimenticato artista Massimo Troisi mi è tornato in mente un evento  che risale agli inizi del 1980, quando ebbi occasione di conoscere e premiare il trio de “La Smorfia”, con Enzo Decaro, Lello Arena ed il nostro Massimo. La circostanza mi consente anche di ricordare uno storico circolo vomerese, il TTC Club al Vomero in via Paisiello – i cui locali sono stati di recente trasformati in un parcheggio privato – sodalizio che proprio tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 si distinse per le tante manifestazioni culturali, coronate da successi a livello nazionale e internazionale. Tra le altre la “Mostra internazionale del Fumetto e del Cinema d’Animazione“ che si svolse annualmente e per ben sei edizioni, e che vide ospiti d’eccezione, tra i quali il creatore di Tartan, Edgar Rice Burroughs.  Proprio nell’ambito della mostra, per dare risalto anche alle attività dello spettacolo, si decise di dedicare un premio a un altro grande artista napoletano, purtroppo sovente dimenticato, Alighiero Noschese, morto prematuramente a Roma, a soli 47 anni, nel 1979. In occasione della prima edizione del “premio Alighiero Noschese“, l’ambito riconoscimento fu assegnato a un gruppo emergente, che muoveva allora i suoi primi passi, “La Smorfia “ appunto. Fu così che ebbi l’occasione di stringere la mano al giovane Massimo Troisi, che allora aveva appena 27 anni e che successivamente, terminata l’esperienza con il gruppo, avrebbe iniziato una folgorante carriera artistica, purtroppo prematuramente interrotta, in una nota Gennaro Capodanno.

 

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