NAPOLI – Continua l’allarme parcheggiatori abusivi in tutta la città. Sul Lungomare automobilisti obbligati con minacce a devolvere un’offerta ‘a piacere’ per ritrovare integra la propria autovettura. Nelle traverse del corso Umberto i vari parcheggiatori abusivi riservano posto auto ai dipendenti degli esercizi commerciali di zona, occupandoli con cassonetti e sedie. In via Padre Luigi Tosti modificata abusivamente la segnaletica strisce blu per dare accesso, tramite pedane, a un deposito auto anch’esso abusivo. In piazza Scacchi disegnate le strisce gialle a terra con una bomboletta per riservare posti ai ‘clienti’. Le immagini di questi episodi sono state inviate al deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, dai residenti: “Loro riservano tutti i posti ai ‘clienti’ e noi non possiamo più parcheggiare la nostra auto nonostante il permesso residenti. Chi si ribella viene minacciato o aggredito. Così non si può andare avanti”.
“Con l’arrivo dell’estate gli estorsori della sosta tornano a presidiare le strade della città, sempre più violenti e arroganti e sempre più convinti di restare impuniti. Minacce più o meno velate, offerte ‘a piacere’, danneggiamenti alle vetture di chi si rifiuta di pagare. E ancora, strade interamente requisite per far sostare i ‘clienti’, occupazioni abusive, modifiche arbitrarie della segnaletica stradale, gestione di garage abusivi senza autorizzazioni e norme di sicurezza. Questa anarchia va stroncata immediatamente, prima che diventi consuetudine con la complicità di tanti cittadini collusi che scelgono in modo incivile di accettarne i ‘servizi’. E’ bene ricordare che i parcheggiatori abusivi rappresentano una delle forme principali di foraggiamento economico dei clan e del presidio sul territorio della criminalità organizzata. Come non ricordare l’aggressione a un padre di famiglia a Marechiaro, pestato a sangue con la moglie davanti ai bambini piccoli da chi pretendeva 50 euro per la sosta dell’auto. Contro questi criminali l’unica risposta deve essere tolleranza zero”. Queste le parole di Borrelli.

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