NAPOLI – “Il 30 settembre prossimo saranno trascorsi esattamente due anni da quando i treni della funicolare di Chiaia effettuarono l’ultima corsa. I lavori per la revisione ventennale dovevano iniziare subito dopo ma invece le porte delle stazioni rimasero sbarrate senza che, per oltre un anno, nel mentre le gare d’appalto continuavano ad andare deserte, si osservassero operai al lavoro, assestando un altro duro colpo a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti, come dimostrano le cronache quotidiane cittadine. I 15mila “orfani” dell’impianto a fune, nei prossimi giorni, ricorderanno questo secondo anniversario con un manifesto funebre, listato a lutto. Intanto si moltiplicano i lanci di foto di parti dell’impianto ancora in arrivo per dimostrare che i lavori procedono e cercare di placare gli animi degli utenti esasperati ma, dopo i flop degli annunci di una riapertura in estate, poi in autunno, al momento nessuno degli addetti ai lavori si azzarda a dare una data certa e precisa neppure in relazione alla conclusione dei lavori. Si parla genericamente di una riapertura per la fine dell’anno. Forse festeggeremo con il botto dello spumante del 31 dicembre o forse sarà il regalo che troveremo nella calza della prossima Epifania, salvo nuovi imprevisti che, visti i precedenti, non sono da escludere “. A ritornare sulla vicenda è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore sul social network Facebook del gruppo: “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”, attraverso il quale lo stesso Capodanno ha lanciato la proposta di organizzare una veglia funebre dinanzi ai cancelli chiusi della stazione superiore dell’impianto a fune, in via Cimarosa.

“Le ripercussioni sulla viabilità – sottolinea Capodanno -, in questo lungo periodo di tempo, si sono aggravate anche per la totale insufficienza dei mezzi sostitutivi messi in campo dall’ANM. Anche la navetta su gomma NC, che collegava via Cimarosa con il parco Margherita, dopo un breve periodo di funzionamento, prima del periodo feriale è stata sospesa, senza essere più riattivata. Cosicché il traffico al Vomero, anche in questo inizio del periodo autunnale, ogni giorno continua ad andare in tilt con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all’ingresso e all’uscita delle scuole, segnatamente lungo le arterie che si dipartono da piazza degli Artisti per raggiungere le altre zone della collina ma anche nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo “..

“Nel frattempo – puntualizza Capodanno – è andato via via crescendo il disappunto per l’eccessiva durata del fermo dell’impianto a fune, per il quale solo a maggio dell’anno, al quarto tentativo, fu aggiudicata la gara d’appalto per i lavori di revisione ventennale. Certamente si tratta di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, appaltati per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro. Ma già i trecento giorni assegnati ovvero dieci mesi per la loro esecuzione erano già tanti. Ma, considerando che tali lavori sono iniziati nei primi giorni del mese di ottobre dell’anno scorso, i dieci mesi sono abbondantemente scaduti mentre i lavori non risultano ancora terminati. Poi, una volta completati, bisognerà attendere il tempo necessario per effettuare le prove finalizzate a ottenere il nulla osta dell’Ansfisa. In conclusione, se tutto va bene, l’impianto sarà rimasto fermo per oltre due anni, a fronte dei sei mesi indicati originariamente per i lavori in questione: un tempo dunque più che quadruplicato, assimilabile a quello che, alla fine dell’ottocento e con le tecnologie dell’epoca, occorse per la sua costruzione! Battendo così ampiamente il primato negativo fin qui detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa, per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque “solo” per quasi di un anno “.

 

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