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Nel giorno di San Gennaro il Maschio Angioino fa trovare le porte chiuse

NAPOLI (Di Anna Calì) – Il giorno di San Gennaro non è soltanto un giorno da dover dedicare al Santo Patrono, alla liquefazione delle sue reliquie e ai festeggiamenti a Via Duomo, ma anche al Vomero con la consueta processione. No, è anche un momento da poter passare insieme agli amici, alla famiglia e poter godere delle bellezze che, Napoli, ancora una volta offre.

Complice anche la bellissima di giornata di sole, che ha scacciato ogni dubbio sull’allerta meteo diramata nella giornata di ieri e, le temperature ancora abbastanza piacevoli per una passeggiata: quale occasione migliore per non sfruttare al meglio queste condizioni?

Tantissimi i turisti che anche in questo ponte hanno scelto la città partenopea, ma tanti anche i napoletani che hanno, invece, scelto di non andare via da Napoli. Perché è vero che, il napoletano può godere ogni giorno della propria città, ma in determinate giornate, come quella di ieri, a Napoli è proprio l’aria e l’atmosfera che si respira ad essere diversa.

Peccato però….nel giorno dedicato al Santo Patrono, il Maschio Angioino di Napoli ha pensato bene di chiudere le sue porte impedendo così la possibilità di visitare il museo. Una scelta insensata ma anche coraggiosa. Perché sì, con quale coraggio si è pensato di chiudere il polo culturale proprio in un giorno festivo? La città di Napoli, da anni ormai, sta vivendo un over tourism impressionante; turisti che ogni qualvolta hanno la possibilità e ogni qual volta è presente un ponte festivo, scelgono Napoli e le sue attrazioni turistiche, far trovare loro dei luoghi chiusi è veramente da folli.

Sul sito dedicato al Castel Nuovo, si può leggere infatti, che è aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato, escluso i festivi, e salvo aperture straordinarie. E allora, ci viene da chiedere, quali sarebbero queste aperture straordinarie, se proprio ieri, 19 settembre, i portoni erano chiusi?

Turisti sì, ma anche tanti napoletani che avevano scelto di andare a visitare il Maschio Angioino, approfittando non soltanto di un giorno festivo ma soprattutto perché fino al 27 settembre sarà possibile vedere al suo interno la mostra dedicata a Luisa Conte.

Molte persone, sono giunte sul posto e con sommo dispiacere hanno potuto ammirare solo l’esterno della facciata. I napoletani non appena hanno varcato l’ingresso che conduce al Maschio Angioino sono tornati indietro, i turisti invece, non sapendo, hanno proseguito, convinti ci fossero delle aperture laterali. Risultato? Si sono dovuti accontentare di fare delle fotografie soltanto all’esterno, magari, da conservare ugualmente come ricordo della loro giornata trascorsa a Napoli e, poi aggiungere: “Sì, ma era chiuso”.

Un vero peccato. Perché ieri Napoli ha dimostrato realmente di non tenere a cuore i suoi turisti e tutte le persone che investono nella nostra città.

Ma soprattutto, che ci perdiamo in un bicchiere d’acqua, che basta poco per mandare all’aria tutto ciò che con fatica proviamo a costruire giorno dopo giorno.

Investiamo tanto nella cultura, facciamo manifestazioni, iniziative, installiamo scritte e poi…

Anche perché, è stato l’unico museo nella città a chiudere le porte. Quindi, è davvero inaccettabile come scelta. Soprattutto perché non c’è stato nemmeno un avviso da parte loro: né sul sito ufficiale, né all’esterno del Maschio Angioino.

Pensare poi, che a mezzo metro dal museo in questione, a Palazzo Reale, era tutto pronto per accogliere il G7 della cultura che in questi giorni si terrà proprio nella terra partenopea.

Da un lato un museo chiuso, dall’altro lato il G7 della cultura, che strana la vita. Non è vero? Parliamo tanti di cultura, i vertici del mondo scelgono Napoli proprio perché è paladina della cultura e, poi? Facciamo tornare indietro i napoletani e i turisti che hanno poi preferito passeggiare per via Toledo e fermarsi a mangiare qualcosa.

E, ancora una volta, è la dimostrazione che ci si tiene piu al cibo da strada che all’arte e a diffondere la cultura nel mondo.

Che questa scelta così insensata possa non accadere più! Viviamo in una società così moderna, i tempi sono cambiati e continueranno a cambiare ancor di più, ed è impensabile, pensare di tener chiuso i poli culturali in giornate importanti come queste e, come se nella prima domenica gratuita dedicata ai musei, tutti i musei, decidessero di chiudere le porte lasciando fuori i visitatori.

 

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