CASTELLAMMARE DI STABIA – Imponevano le loro slot machine, gestivano il trasporto dei fiori per il mercato di Pompei e il traffico di droga.
Sull’asse Castellammare – Napoli il clan Cesarano aveva imposto con la violenza la sua egemonia. La Guardia di Finanza ha arrestato 20 persone, al termine di un’indagine complessa che ha rivelato uno scenario criminale da film. Le indagini della Dda della Procura di Napoli, sviluppate dal Gruppo di Torre Annunziata e dalla Compagnia di Castellammare di Stabia, hanno avuto impulso anche dalle denuncia di un imprenditore stabiese nel setto delle slot machines.
E hanno ricostruito il passaggio di consegne della leadership del sodalizio criminale, all’indomani dell’arresto di Nicola Esposito, nelle mani di Luigi Di Martino. Il tutto col il beneplacido del boss, Ferdinando Cesarano, attualmente recluso al 41 bis. Dal quartier generale di Ponte Persica, si pianificavano le estorsioni ai commercianti e veniva coordinato il controllo attraverso un canale informativo privilegiato degli appalti. Di spicco le figure criminali di Giovanni Cesarano e Aniello Falanga, che mediante minacce e violenze, obbligavano decine di imprenditori a versare periodicamente il “pizzo”.
Oltre che ad imporre il noleggio di “slot machines”, i cui proventi confluivano nella casse del clan per sostenere le famiglie storicamente affiliate, servivano per pagare gli stipendi agli organici e venivano reinvestiti in altre attività illecite. Questi due sodali, per imporre il controllo “paramilitare” sul “territorio di competenza” del clan, si avvalevano di altri subalterni anche con il ruolo di “guardaspalle” deputati a salvaguardare l’incolumità del “reggente” del sodalizio camorristico.
Oltre ad imporre il racket nella sua forma tradizionale con pagamenti a cadenza mensile, le indagini hanno dimostrato come il clan controllava, sfruttando la propria forza di intimidazione, la società “ENGY SERVICE S.R.L.”, un’azienda di intermediazione trasporti, allo scopo di assumere il monopolio totale delle spedizioni di fiori, bulbi e vasellame, con annesso scarico merci da e per il “Mercato dei fiori” di Pompei. La sicurezza delle conversazioni del gruppo criminale da possibili intercettazioni telefoniche da parte degli organi inquirenti era garantita da un dealer di una compagnia telefonica di Pompei il quale riforniva periodicamente il sodalizio di svariate “schede sim” solitamente intestate ad extracomunitari.
Parallelamente alle attività estorsive, il gruppo criminale poneva in essere una fervente e remunerativa attività nel settore del traffico di sostanze stupefacenti, unitamente ad esponenti di un gruppo criminale della provincia salernitana affiliati al clan camorristico “Pecoraro/Renna”, oltre che intessendo contatti con alcuni soggetti appartenenti a clan camorristici della provincia di Napoli, quali i “Mallardo” ed i “Contini”.
I nomi degli arrestati
Tradotti in carcere:
1) BARRA Felice, nato a Napoli il 03.04.1971 (indagato per il reato di cui agli articoli 73 e
74 del D.P.R. nr. 309/90 e 416 bis 1 del Codice Penale);
2) BISOGNI Sergio, nato a Montecorvino Rovella (SA) il 28.07.1968 (indagato per il reato
di cui all’articolo 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90);
3) CESARANO Giovanni detto “Nicolino”, nato a Napoli il 26.05.1966 (indagato per il reato
di cui agli articoli 416 bis, 416 bis 1 e 629 del Codice Penale, 73 e 74 del D.P.R. nr.
309/90);
4) DI MARTINO Luigi detto “o’ profeta”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 25.03.1961
(indagato per il reato di cui agli articoli 416 bis, 416 bis 1 e 629 del Codice Penale, 73 e 74
del D.P.R. nr. 309/90);
5) DI MARTINO Luigi, detto “cifrone”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 21.06.1961
(indagato per il reato di cui all’articolo 416 bis del Codice Penale);
6) ESPOSITO Giovanni, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 15.08.1966 (indagato per
il reato di agli articoli 110-416 bis del Codice Penale);
7) FALANGA Aniello, nato a Pompei (NA) il 04.06.1964 (indagato per il reato di cui agli
articoli 416 bis, 416 bis 1 e 629 del Codice Penale, 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90);
8) IEZZA Antonio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 10.09.1953 (indagato per il reato
di cui agli articoli 416 bis e 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90);
9) IODICE Cira, nata a Resina (NA) il 14.03.1961 (indagato per il reato di cui all’articolo 73
del D.P.R. nr. 309/90);
10) LANGELLA Giovanni detto “Giannino o’ paglietta”, nato a Boscoreale (NA) il
01.03.1982 (indagato per il reato di cui agli articoli 73 del D.P.R. nr. 309/90 e 416 bis 1 del
Codice Penale);
11) MOGAVERO Francesco, nato a Battipaglia (SA) il 13.01.1979 (indagato per il reato di
cui all’articolo 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90);
12) PECORARO Claudio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 30.03.1973 (indagato per
il reato di cui agli articoli 416 bis del Codice Penale e 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90);
13) QUARANTA Adelchi, nato a Salerno il 28.01.1986 (indagato per il reato di cui
all’articolo 73 del D.P.R. nr. 309/90);
14) VARRIALE Carmine, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 25.08.1970 (indagato per
il reato di cui agli articoli 416 bis e 629 del Codice Penale);
15) VISPINI Antonio, nato a Pompei (N) il 28.10.1978 (indagato per il reato di agli articoli
110-416 bis del Codice Penale).
Sottoposti agli arresti domiciliari:
1) AMITA Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 17.04.1988 (indagato per il
reato di cui agli articoli 73 del D.P.R. nr. 309/90 e 416 bis 1 del Codice Penale);
2) DEL GAUDIO Pietro, nato a Pompei (NA) il 15.07.1976 (indagato per il reato di cui
all’articolo 416 bis del Codice Penale);
3) DELLA CORTE Carlo, nato a Battipaglia (SA) il 18.11.1961 (indagato per il reato di cui
all’articolo 73 del D.P.R. nr. 309/90);
4) LA MURA Luigi detto “Gigino Diabolik”, nato a Vico Equense (NA) il 09.05.1982
(indagato per il reato di cui agli articoli 629 e 416 bis 1 del Codice Penale);
5) NORATO Filomena, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 12.06.1985 (indagato per il
reato di cui agli articoli 73 e 74 del D.P.R. nr. 309/90 e 416 bis 1 del Codice Penale).