Scuola

In risposta all’ordinanza ministeriale riguardante l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) valide per il biennio 2024/2026, un gruppo di docenti ha sollevato una richiesta urgente di modifica della tabella di valutazione dei titoli, focalizzandosi specificamente sulle graduatorie per il sostegno, classi ADSS e ADMM.

Le classi di concorso rappresentano le singole discipline d’insegnamento, definite non solo dai contenuti didattici ma anche da specifici codici numerici (ad esempio, A019 per Filosofia e Storia). I supplenti, a loro volta, si dividono in diverse categorie, con quelli abilitati che accedono alla prima fascia delle graduatorie, garantendo loro maggiori opportunità lavorative. L’accesso alla graduatoria è determinato dai titoli posseduti, come la laurea con esami specifici e l’abilitazione o specializzazione, e da titoli aggiuntivi valutati in base a una tabella che ne quantifica il valore in punti. Questo punteggio è cruciale: anche un solo punto in più può fare la differenza tra ottenere una cattedra o meno.

L’abilitazione permette l’insegnamento di una materia specifica, mentre la specializzazione è necessaria per l’insegnamento di sostegno agli alunni con disabilità. Negli ultimi cinque anni, sono stati avviati vari cicli di specializzazione, portando molti docenti a intraprendere questo percorso oneroso per garantirsi una posizione lavorativa stabile. Recentemente, il DPCM del 4 agosto 2023 ha introdotto nuove tipologie di corsi abilitanti, da 30 a 60 CFU, in base alle diverse necessità e background dei docenti.

L’ultima ordinanza ministeriale ha creato scompiglio introducendo una tabella di valutazione dei titoli che assegna fino a 36 punti ai corsi abilitanti da 30 CFU per docenti già abilitati o specializzati. Questo punteggio viene attribuito non solo per le graduatorie della materia ma anche per quelle del sostegno, dove il titolo è considerato solo aggiuntivo. Tale decisione ha avuto un impatto devastante sulla struttura delle graduatorie del sostegno per diverse ragioni.

Gli alunni con disabilità necessitano di docenti di sostegno qualificati, motivati e con esperienza specifica. Tuttavia, la nuova tabella premia docenti proiettati verso l’insegnamento di materie specifiche, penalizzando coloro che hanno scelto il sostegno come carriera primaria. Questo crea un paradosso: i docenti più dedicati al sostegno vengono scavalcati da colleghi con punteggi più alti ma con minore interesse a rimanere su queste cattedre, compromettendo così la continuità didattica tanto necessaria per gli alunni con disabilità.

La situazione attuale presenta vari aspetti di iniquità:

  • Non tutti i docenti hanno avuto accesso ai corsi abilitanti da 30 CFU, causando una discriminazione oggettiva.
  • La disinformazione ha portato molti docenti a non iscriversi ai corsi per timore di inutilità, amplificando il divario tra colleghi.
  • I docenti che stanno completando l’ottavo ciclo di specializzazione non hanno potuto beneficiare dei corsi abilitanti, trovandosi ulteriormente svantaggiati.
  • La tempistica delle università nel terminare i corsi ha creato disparità, favorendo alcuni docenti rispetto ad altri.
  • I docenti iscritti ai corsi giusti sono stati inconsapevolmente avvantaggiati, generando ulteriore confusione e frustrazione.

Alla luce di queste problematiche, si chiede un intervento immediato del ministero per sospendere la valutazione del titolo abilitante per le graduatorie delle classi di concorso ADMM e ADSS. È essenziale garantire equità, correttezza e pari opportunità per tutti i docenti, soprattutto per assicurare che gli alunni con disabilità ricevano un’istruzione di qualità da docenti realmente motivati e qualificati.

Questa richiesta non è solo una questione di giustizia per i docenti, ma una necessità per garantire il miglior supporto educativo agli alunni più fragili del nostro sistema scolastico. Chiediamo che il ministero intervenga prontamente per correggere le attuali disparità e garantire un futuro educativo equo e di qualità per tutti.

“Restiamo sbalorditi perché si tratta di scelte risultate da trattative che non hanno considerato la complessità del mondo della scuola, delle graduatorie, lasciando così trasparire una impreparazione disarmante da chi dovrebbe amministraci e rappresentarci (sindacati). Per questo chiediamo la sostituzione dei poteri riferendoci al ministro in persona e il suo staff, per intervenire in tempo sulla tabella titoli per la graduatoria del sostegno, prima che sia troppo tardi. In ultimo (ma potremmo metterlo in cima) la questione dei costi di questi corsi abilitanti: da 2000 a 2500 euro, non tutti i docenti possono permetterselo in tempi stretti, ci risulta (da verificare) vi siano stati più di 10mila iscritti alle università telematiche quindi un movimento di milioni di euro in un paio di mesi. Ma questa è una questione che lasciamo a voi giornalisti.

CHIEDIAMO CHE VENGA SOSPESA LA VALUTAZIONE DEL TITOLO ABILITANTE (dei percorsi del DPCM del 4 agosto 2023) PER LE GRADUATORIE DELLA CLASSE DI CONCORSO ADMM e ADSS, OVVERO ESCLUSIVAMENTE PER LE GRADUATORIE DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO.

IL tutto in un orizzonte di equità di trattamento, correttezza di informazione, pari opportunità e regole equilibrate.

Il ministero può intervenire in tal senso perché la non attivazione di alcuni percorsi abilitanti per l’inserimento del titolo in graduatoria ha inceppato il meccanismo generale creando gravi iniquità, discriminazioni con gravi ricadute sui bisogni educativi e didattici degli alunni più fragili”, queste le parole in una lettera scritta dal comitato docenti di sostegno.

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