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Sabato prima iniziativa al Borgo di Sant’Antonio: “non ci facciamo intimidire dalla camorra”

NAPOLI – Sabato 25 gennaio alle 10 ci sarà la prima iniziativa nel Quartiere di Sant’Antonio dopo gli episodi gravissimi avvenuti contro la polizia.

“Serve tolleranza zero contro questo fenomeno che va combattuto con pattugliamento e videosorveglianza e con la presenza di operatori sociali e scolastici. Si può fare, però’, di più con la prevenzione allontanando i più giovani dalle loro famiglie di origine, quelle famiglie in cui legalità e criminalità sono gli unici valori che vengono trasmessi. Sabato 25 gennaio alle 10 è prevista la prima iniziativa di volantinaggio nel quartiere, in previsione della manifestazione la settimana successiva.

“Nonostante le pressioni della camorra per non far aderire residenti e commercianti del posto”-dichiara il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha diffuso il video.-“diverse associazioni, come il Circolo PD S.Lorenzo, l’Ass.Savio Condemi, l’Ass.Caracciolo del Sole, il circolo N.Mandela e l’Ass.Culturale Re Ladislao, stanno aderendo ed è stata chiesta anche la presenza di delegati delle forze di Polizia.”

“Uniti, forze democratiche, cittadini e commercianti, affinché” – spiega il portavoce del comitato “Lenzuola bianche” Armando Simeone –“ si ripristini lo stato di diritti e legalità nell’area Porta Capuana e dintorni”.

“Le Istituzioni devono fare la propria parte, ma nessuno può girare lo sguardo altrove, rispetto a questi atti violenti. Insieme ce la faremo, i nostri figli, i nostri nipoti hanno diritto di vivere in un quartiere dove ci sia legalità, non violenza e solidarietà umana”- spiega il responsabile del circolo Pd del quartiere Mario D’Esposito.

“L’attuazione di progetti capillari che rivolti al recupero di minori a rischio, la creazione di strutture socio – culturali e sportive, ed il lavoro all’interno delle scuole e delle parrocchie è l’unico strumento che può dare speranza ai tanti ragazzi che non vogliono essere inghiottiti dalle sirene della violenza” conclude Raffaella Guarracino dell’associazione Associazione “Savio Condemi”.

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